La non scarsità di risorse nel Comune di Manduria, i dati reali

Di Newsbalneari

Con Sentenza n. 2192 del 01/03/2023, il Consiglio di Stato Sez VI, si è pronunciato, incidentalmente, sulla recente miniproroga approvata dal Parlamento dichiarando che dovrà essere disapplicata. La Camera di consiglio del Consiglio di Stato per questa sentenza si è tenuta il 16 febbraio. Quindi 8 giorni prima della entrata in vigore della legge 14 del 24 febbraio 2023 il Consiglio di Stato ha già preannunciato la sua disapplicazione.

A noi interessa però questo passaggio della sentenza: Relativamente al secondo profilo basta richiamare le affermazioni delle menzionate sentenze dell’Adunanza Plenaria n. 17 e 18 del 2021 secondo cui: << nel settore delle concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative, le risorse naturali a disposizione di nuovi potenziali operatori economici sono scarse, in alcuni casi addirittura inesistenti, perché è stato già raggiunto il – o si è molto vicini al – tetto massimo di aree suscettibile di essere date in concessione>>. Considerato che, ai fini di stabilire l’entità della risorsa in questione, occorre aver riguardo alla situazione del territorio comunale (Corte Giust. UE, 14/7/2016, in cause riunite C-458/14 e 67/15) e che, come emerge dalle stesse affermazioni dell’appellante incidentale, nel Comune di Manduria l’arenile concedibile per finalità turistico ricreative è di appena 3 km, di cui 500 mt già assegnati in concessione, deve ritenersi che nel detto comune sia dimostrata la scarsità del bene di che trattasi.

Siamo andati a verificare e abbiamo riscontrato questi dati che sono stati ricavati dal Piano Comunale delle coste di Manduria.
La fascia costiera del Comune di Manduria si estende per una lunghezza di 15,77 km, il litorale è rappresentato quasi omogeneamente da una costa bassa sabbiosa o rocciosa con piccola falesia. I tratti sabbiosi sono spesso accompagnati da dune recenti e fossili disposte per lunghi tratti in più file parallele.


L’area demaniale disponibile è pari a 719.156mq su cui insistono soltanto 8 OTTO concessioni demaniali a scopo turistico ricreativo per un’occupazione pari a 3.082 mq.

A livello regionale il numero di concessioni per chilometro di costa è 1,11, mentre il rapporto tra l’area delle superficie date in concessione e l’area demaniale è 0,09. A Manduria Il rapporto tra numero di concessioni e lunghezza del litorale compreso tra 0 e 1 come si evince dai grafici allegati.


Verificando su Google Maps la costa appare sabbiosa o misto sabbiosa/rocciosa.. Il litorale comunque disponibile è pari al 56% del totale della costa. Ci chiediamo solo una cosa, come il Consiglio di Stato possa definire scarsa la risorsa con un indice di occupazione del litorale pari allo 0,1%.

Scarica il piano delle coste di Manduria

Il Consiglio di Stato si esprime dichiarando illegittima la proroga delle concessioni al 2024

Di Antonio Capacchione

Con Sentenza n. 2192 del 01/03/2023, il Consiglio di Stato Sez VI, si è pronunciato, incidentalmente, sulla recente miniproroga approvata dal Parlamento dichiarando che dovrà essere disapplicata.

La sentenza così infatti recita:
” In conclusione giova soltanto soggiungere che, sulla base di quanto affermato dall’Adunanza Plenaria, con le ricordate sentenze nn. 17 e 18 del 2021, non solo i commi 682 e 683 dell’art. 1 della L. n. 145/2018, ma anche la nuova norma contenuta nell’art. 10-quater, comma 3, del D.L. 29/12/2022, n. 198, conv. in L. 24/2/2023, n. 14, che prevede la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere, si pone in frontale contrasto con la sopra richiamata disciplina di cui all’art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE, e va, conseguentemente disapplicata da qualunque organo dello Stato.”.

Quindi con questa sentenza il Consiglio di Stato ribadisce quanto deciso con le sentenze dell’Adunanza plenaria per cui dev’essere disapplicata qualsiasi proroga (anche di un solo giorno!) diversa da quella da essa stessa stabilita.

Piccolo particolare sulla cd lentezza giudiziaria.

La Camera di consiglio del Consiglio di Stato per questa sentenza si è tenuta il 16 febbraio.

Quindi 8 giorni prima della entrata in vigore della legge 14 del 24 febbraio 2023 il Consiglio di Stato ha già preannunciato la sua disapplicazione.

Più che tempestiva diremmo preventiva!

Trova ulteriore conferma la fondatezza di quanto da noi ripetutamente chiesto anche in sede di Audizione presso le Commissioni del Senato sul cd _milleproroghe.

È non solo opportuno ma anche necessario che il Parlamento sollevi conflitto di attribuzione contro le sentenze dell’Adunanza plenaria davanti alla Corte Costituzionale.

Diversamente il Governo e il Parlamento sono stati privati delle loro esclusive prerogative legislative in materia.

Insomma in questo Paese chi legifera sulle concessioni demaniali il Parlamento o il Consiglio di Stato?