Balneari, Federbalneari alla Camera per ragionare sulle opportunità di crescita della blue economy 

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“Basta con la riforma delle concessioni, oggi parliamo di blue economy. Ci affascina come modello economico, e oggi se pensiamo a una riforma nell’alveo balneare non capiamo in quale livello economico ci andiamo a collocare: noi immaginiamo di stare all’interno di una interfiliera e che questo sistema possa essere riformato, a partire da una rivisitazione del Codice della navigazione. Dobbiamo capire come incardinare questo modello in una rete di sostenibilità, non solo di impresa ma di tutta una serie di attività che ci permettano di interfacciarci, dalla spiaggia e dal mare, verso l’entroterra”. Così Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia ha aperto i lavori del Convegno organizzato da Federbalneari Italia ieri nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati dal titolo “Concessioni demaniali tra blue economy e continuità d’impresa. Il futuro del turismo costiero italiano. Quale riforma possibile?”.

Ai lavori hanno preso parte il vice ministro all’ambiente l’onorevole Vannia Gava e diversi esponenti politici della maggioranza, a partire dagli onorevoli Maurizio Lupi e Alessandro Colucci, l’onorevole Gianluca Caramanna, l’onorevole Salvatore Di Mattina e l’onorevole Erica Mazzetti. Pieno supporto da parte di tutti gli esponenti alle questioni avanzate da Federbalneari Italia, in particolare in merito alle opportunità da cogliere nell’ambito della blue economy per lo sviluppo di un rapporto tra filiere e per la creazione di un prodotto del mare che sia integrato al territorio.

L’obiettivo, ha spiegato Maurelli, “è quello di collocarsi dentro un modello economico ben preciso, il Governo sta ben facendo quello che deve essere fatto ma vogliamo rilanciare”. E per questo “oggi noi auspichiamo una legge quadro nazionale sulla blue economy e poi delle leggi regionali, che oggi ci sono solo in Lazio e Veneto, per valorizzare e incentivare il turismo sostenibile, accessibile e inclusivo, le infrastrutture, il sostegno alle reti d’impresa interfiliera, la transizione digitale”. E ancora, tra gli altri pilastri, “la formazione sulla blue economy, la promozione della ‘italian blue route’ anche a livello regionale includendo anche il turismo balneare e l’introduzione del bilancio di sostenibilità per le imprese”, ha concluso Maurelli.

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