Balneari: Sib, è urgente riforma di legge organica della materia

“Ci lascia sbalorditi il clamore che sta suscitando questa sentenza del Consiglio di Stato. Con questa sentenza il Consiglio di Stato si limita a ribadire quanto deciso con le sentenze dell’Adunanza plenaria, per cui deve essere disapplicata qualsiasi proroga (anche di un solo giorno), diversa da quella da essa stessa stabilita”. Lo dice all’ANSA Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari – Confcommercio, commentando la pronuncia in materia di concessioni balneari.

“Con ciò – continua Capacchione – trova ulteriore conferma quanto abbiamo ripetutamente chiesto: non solo è opportuno, ma
anche necessario, che il Parlamento sollevi la questione di conflitto di attribuzione contro le sentenze dell’Adunanza plenaria davanti alla Corte costituzionale. Diversamente, il governo e il Parlamento sono stati privati delle proprie esclusive prerogative legislative in materia. In questo Paese chi legifera sulle concessioni demaniali, il Parlamento o il Consiglio di Stato? E, a questo proposito si conferma quanto da noi chiesto: è urgente una legge di riforma organica della materia che effettui un corretto bilanciamento fra l’esigenza di una maggiore concorrenza e la salvaguardia dei diritti dei concessionari attualmente operanti”. (ANSA).

Licordari, Assobalneari: “Il Parlamento si riappropri delle proprie prerogative”


Questa seconda sentenza del CdS a mio avviso va al di là della questione balneare che comunque per le aziende del settore significa il lavoro di una vita. Infatti ritengo che siano discutibili e scioccanti per quel che riguarda proprio i più elementari principi costituzionali e gli equilibri tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario, e di cui nessuno parla.
Nella prima sentenza della plenaria, il CdS non si limitò a disquisire su temi di natura giuridica, ma fondamentalmente si sostituì in modo sostanziale al legislatore dettando regole che non erano di sua competenza, affermando tra l’altro, a titolo esemplificativo, che qualsiasi proroga approvata in futuro dal Parlamento, avrebbe dovuto essere disattesa da tutti i funzionari pubblici, come dire quello che fa il Parlamento in Italia non conta nulla.
Contemporaneamente, pur contestando l’istituto della proroga, il CdS si arrogò il diritto di stabilire esso stesso una proroga delle concessioni al 2023, chissà in base a quali principi o ragioni.
Ma come se non bastasse la prima sentenza ora ne arriva una seconda davvero inquietante sempre dal CdS che radunandosi in Camera di consiglio il 16 Febbraio, 8 giorni prima dell’ approvazione del Milleproroghe, ne preannuncia la sua disapplicazione da parte di tutti gli organi dello stato !
Una sentenza su di un provvedimento legislativo non ancora approvato ma con già l’ indicazione di disapplicarlo.
Sicuramente una grande capacità di predire il futuro….
Una seconda sentenza che delegittima e umilia l’azione del massimo organo legislativo del nostro Paese: il Parlamento.
Non serve essere dei Costituzionalisti per capire che al di là della questione balneare, ci troviamo di fronte ad uno scontro violento tra poteri dello Stato con un tentativo di certi Giudici che vogliono sostituirsi a chi invece è preposto a fare le leggi prevaricandone le prerogative.
Che aspetta oggi il Parlamento, che è palesemente sotto attacco, ad impugnare queste sentenze riprendendo il ricorso che il Presidente on. Meloni presentò con determinazione in Corte Costituzionale nella precedente legislatura ma che gli fu rigettato perché non avente titolo a presentarlo ??
Davanti ad una cosa così grave, anche la questione balneare per noi così importante passa in secondo piano. Qui c’è in ballo il rispetto della divisione dei poteri con l’ autonomia legislativa del Parlamento, la massima espressione della democrazia del nostro Paese e auspico un intervento deciso dei Presidenti Fontana e La Russa in Corte Costituzionale per fare annullare queste sentenze.
Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Italia