Sib e Fiba annunciano la mobilitazione al Parlamento

Le associazioni balneari Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno inviato oggi una comunicazione ufficiale ai presidenti del Senato, Ignazio La Russa, e della Camera, Lorenzo Fontana, per informarli dello stato di agitazione della categoria e dell’organizzazione di una manifestazione di piazza che si terrà l’11 aprile. La lettera, sottoscritta dai presidenti del Sib, Antonio Capacchione, e di Fiba, Maurizio Rustignoli, è stata inviata anche ai capigruppo di tutti i partiti rappresentati in Parlamento. L’obiettivo principale della comunicazione è quello di mettere in evidenza le preoccupazioni e le richieste delle associazioni balneari, al fine di attirare l’attenzione e la partecipazione delle istituzioni.

Le scriventi Organizzazioni maggiormente rappresentative dei balneari italiani con la presente Le comunicano che
hanno proclamato lo stato di agitazione della categoria e che l’11 aprile prossimo alle ore 11,00 ci sarà una
manifestazione in Piazza SS Apostoli. Riteniamo di non doverLe spiegare quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità del nostro Paese. Siamo stati costretti a queste forme di lotta e alle altre che dovessero eventualmente rendersi necessarie per la mancata emanazione di un atto normativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime vigenti che riguarda decine di migliaia di imprese balneari italiane attualmente operanti. Le norme vigenti sono state disapplicate dalla Giustizia amministrativa (v. per tutte la grave sentenza del CdS VI Sez. 1° marzo 2023 nr. 2192) senza che il Parlamento abbia ritenuto di dover sollevare, ex art. 134 Cost., conflitto di attribuzione per eccesso di giurisdizione davanti alla Consulta. Così facendo ha, di fatto, avallato l’inefficacia delle disposizioni appena varate con la legge 24 febbraio 2023 nr. 14 di conv. del D.L. 29 dicembre 2022 nr. 198 (cd Milleprorghe).

Per cui alcuni Enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) stanno ponendo in essere le procedure amministrative per la messa a gara delle aziende attualmente operanti. Non si tratta solo di stabilimenti balneari ma anche di ristoranti, chioschi, campeggi, spiagge ecc.: tutto ciò che insiste sul demanio sia marittimo che lacuale o fluviale. Non è assolutamente rinviabile un intervento normativo che eviti la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia con l’inevitabile conseguente contezioso che siamo costretti ad intraprendere presso le Autorità giudiziarie competenti. L’inerzia del Governo e del Parlamento rischia di distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo.
È di tutta evidenza la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo.

In Basilicata le gare vanno fermate, la risorsa non è scarsa

“In Basilicata è stata appurata la non scarsità delle risorse per le concessioni balneari, come evidenziato dalla mappatura a livello regionale  con documento prot. N° 51336/24-AE (Matera, 30/03/2020), trasmesso alla conferenza delle regioni e delle provincie autonome Prot. N. 3445/C5DEM/C16TUR Roma, il 14 Maggio 2020”.

La lunghezza della costa attualmente in concessione e di metri lineari. 8.630 (pari a circa il 23,4%) e la lunghezza della costa ancora disponibile è pari a metri lineari. 17.203 pari circa al 200% di quelle attualmente in concessione. Come esplicitato al punto 78  della sentenza della CGUE del 20 Aprile 2023, resa nella causa C-348/22, non soltanto i giudici nazionali sono tenuti a verificare la sussistenza del requisito della scarsità delle risorse naturali disponibili ma ogni amministrazione competente è tenuta alla verifica della sussistenza di tale requisito, In forza di tale disposizione, l’articolo 12 della direttiva servizi Bolkestein 123/2006 dispone le evidenze pubbliche solo nel caso di scarsità delle risorse naturali, altrimenti, in virtù dell’articolo 11 la durata di validità dell’autorizzazione non ha durata limitata” accertata la non scarsità delle risorse naturali.

“L’attuale amministrazione regionale della Basilicata”, conclude Faraco, “con l’ufficio demaniale di competenza, e diventata una nazione a parte, ha disposto in màlam pàrtem con determina n. 302 del 7 luglio 2023 e delibera di giunta regionale n. 855 del 7 dicembre 2023, le gare ad evidenza pubblica alle concessioni balneari della basilicata, arrivando addirittura a non rispondere a richieste pervenute via PEC. Un potere decisionale autonomo con una imposizione così autoritaria ingiustificata, porta indignazione e sfiducia nelle istituzioni! Basta osservare il caso del Veneto dove a Jesolo “prima delle gare 5 vi erano 5 concessionari x 5 concessioni, dopo le gare 1 concessionario x 5 concessioni, Questo non è libero mercato, questa non è concorrenza”, e poco importa se a perdere il lavoro e l’unica fonte di sostentamento per la famiglia, siano le piccole e micro imprese balneari a carattere familiare. Non siamo tutti GEOX o RED BULL ECC., a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”!