Gare per le concessioni di beni demaniali per finalità turistico – ricreative: la giunta approva una delibera di indirizzo

Nella seduta di oggi, giovedì 28 dicembre, la giunta del Comune di Ravenna ha approvato un atto di indirizzo sul tema delle gare per le concessioni di beni demaniali per finalità turistico – ricreative. Con tale provvedimento si dà disposizione al dirigente del servizio Sportello unico attività produttive – ufficio Demanio di avviare il relativo iter amministrativo, in particolare predisponendo un programma di azioni che dovranno essere svolte per l’organizzazione delle attività facenti capo all’ufficio Demanio stesso e per la preparazione degli atti propedeutici all’attuazione delle procedure di evidenza pubblica.

Nel frattempo viene individuato, in base alla vigente normativa in materia e al fine di contemperare l’avvio delle procedure competitive, il termine del 31 dicembre 2024 per le concessioni interessate in precedenza da proroghe di legge. Ciò si rende necessario per diversi motivi, tra i quali il fatto che non sono ancora stati adottati da parte del Governo i decreti legislativi sull’affidamento delle concessioni sulla base di procedure selettive; inoltre l’elevato numero degli stabilimenti balneari che saranno oggetto di gara non consentirebbe l’esperimento e la conclusione delle procedure entro la prossima stagione balneare e nel bilanciamento degli interessi è stato tenuto anche conto del preminente interesse pubblico ad un regolare svolgimento dell’attività di ricezione turistica e alla fornitura di servizi di qualità all’utenza.

Concessioni balneari, Corsini: “Tutti i Comuni faranno delle delibere responsabilità del Governo”

Continua a mancare una normativa nazionale che regoli l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime, in scadenza il prossimo 31 dicembre. A Rimini la Giunta ha appena approvato l’atto di indirizzo che regola le evidenze pubbliche per il 2024

 “Tutti i Comuni, come concordato, faranno delle delibere. Questo perché siamo ancora in assenza di una normativa nazionale che regoli l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime in scadenza il prossimo 31 dicembre. Una situazione assurda, di cui il responsabile è uno solo: il Governo”.

Così Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, dopo quanto accaduto a Rimini, prima meta balneare d’Italia per presenze turistiche, dove la Giunta ha approvato l’atto di indirizzo che regola le evidenze pubbliche per il 2024.

“Un disastro annunciato- prosegue Corsini-, che colpisce duramente lavoratori e imprese balneari. Ricordo che oltre un anno fa, come Regione, avevamo portato sul tavolo dell’Esecutivo un documento, per dare un aiuto concreto alla riforma nazionale, ma non siamo stati affatto considerati. Inevitabile, quindi- conclude l’assessore- che a una settimana dalla scadenza indicata i Comuni si muovano in autonomia”.

La proposta dell’Emilia-Romagna

Un giusto riconoscimento del valore aziendale dell’impresa, degli investimenti realizzati e della professionalità degli operatori che hanno gestito finora il bene demaniale. Questi gli obiettivi principali a cui punta il documento presentato dalla Regione. Tutti elementi, questi, che dovranno essere considerati tra i criteri di valutazione dei nuovi bandi di gara, insieme agli standard qualitativi dei servizi e alla sostenibilità sociale e ambientale del piano degli investimenti. Con l’esclusione del rialzo del canone demaniale che non dovrà essere oggetto di gara ma rimanere predeterminato per legge dallo Stato.

Inoltre, si ritiene necessario che Regioni e Comuni possano concorrere nella definizione dei criteri dei bandi di gara con l’obiettivo di valorizzare il paesaggio e gli elementi identitari della fascia costiera attraverso la qualificazione dell’offerta turistico-balneare, tenendo conto delle peculiarità dei diversi territori. Altri elementi dovranno riguardare la valutazione del numero massimo di concessioni da rilasciare a ogni operatore economico, in modo da garantire un’adeguata pluralità e differenziazione dell’offerta nell’ambito territoriale di riferimento, e la determinazione di limiti minimi e massimi di durata delle concessioni, così da assicurare un congruo periodo al rientro degli investimenti.