Balneari, via libera Cdm a mappatura beni in concessione

Approvato il decreto che mira a ottenere una banca dati dei beni pubblici

Via libera alla banca dati, con il nuovo sistema di ricognizione, di tutte le concessioni pubbliche comprese quelle balneari. E’ quanto previsto dal Consiglio dei ministri di oggi che ha approvato il decreto ‘per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici’.

Balneari Confesercenti: “È la strada giusta”

“L’attuazione delle deleghe è un chiaro segnale che il governo intende procedere finalmente alla mappatura delle coste italiane che chiediamo da anni e che, a nostro avviso, è la strada giusta per raggiungere una soluzione equilibrata alla questione Bolkestein”, commenta Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, l’associazione che riunisce gli stabilimenti balneari aderenti a Confesercenti.

“Dopo la conferma dell’avvio della mappatura attendiamo il prossimo tavolo tecnico, previsto per il 25 luglio, per approfondire ulteriormente il tema e identificare definitivamente i criteri della scarsità della risorsa che, ne siamo assolutamente convinti, in Italia non sussiste. Se così fosse – e i primi dati, per quanto grezzi lo dimostrano -, nei mesi a venire si potrà finalmente procedere a un riordino complessivo delle norme che riguardano le concessioni demaniali, sempre nel rispetto dei principi europei ma con condizioni di applicazione decisamente diverse da quelle previste fino ad ora”, spiega.

“Diamo atto al Governo di stare affrontando con grande serietà la questione. L’auspicio è che ora si possa mettere un punto alla questione una volta per tutte, dopo un tira e molla durato oltre 10 anni che non solo non ha portato a passi avanti, ma ha anche bloccato gli investimenti nel comparto gettando nell’incertezza migliaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori”, conclude.

Secondo Repubblica, che ha consultato una bozza del testo poi adottato dal Cdm, il database che sarà istituto presso il Ministero dell’Economia si chiamerà SICONBEP (sigla per «sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici») e la sua costituzione, richiesta dal Parlamento nell’ultimo scorcio della scorsa legislatura (la legge-delega risale al 5 agosto 2022), mira a «promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi alle concessioni di beni pubblici». Ad essere sistematizzati saranno infatti i dati attinenti la natura del bene pubblico in oggetto, l’ente proprietaro e gestore, la modalità di assegnazione della concessione, la sua durata e gli eventuali rinnovi, l’entità del canone eventualmente previsto e «ogni altro dato utile a verificare la proficuità dell’utilizzo del bene in una prospettiva di tutela e valorizzazione del bene stesso nell’interesse pubblico». Difficile non vedere in questo passo amministrativo il prodromo del «piccolo grande passo» della piena rimessa a gara delle concessioni balneari, rinviata per l’ennesima volta dal governo Meloni nonostante il pressing di Ue e Consiglio di Stato sino al 31 dicembre 2024 (termine differibile di altri 12 mesi in caso di contenziosi o impedimenti). AdnKronos

Licordari a Marras: “Soluzione per riforma demanio impone verifica risorsa come previsto dalla Bolkestein”

A seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’assesore Marras della Regione Toscana vorremmo ricordare, che la Bolkestein non è una legge regionale da interpretare ad uso e consumo regione per regione, ma è una direttiva europea scritta per raggiungere obiettivi alti e nobili.

Per raggiungere questi obiettivi la stessa Bolkestein impone agli stati membri la verifica della scarsità o meno della risorsa.

Per questo motivo, per legge, é stato istituito un Tavolo Tecnico interministeriale per verificare la risorsa nell’ ambito nazionale, del quale Assobalneari Italia,insieme ad altre organizzazioni, é componente.

A ben vedere la soluzione per una ottimale riforma del demanio che tuteli gli attuali concessionari e permetta l’apertura di nuove aziende e quindi l’aumento della concorrenza, si può trovare all’interno della Bolkestein, e non aggirando furbescamente la stessa come l’assessore vorrebbe accreditare al Governo!!!

La direttiva mette a disposizione degli stati membri lo strumento del grande mercato unico. Questo strumento (ricordiamolo il mercato unico è uno strumento e non il fine secondo il Trattato) può essere 

usato per raggiungere i seguenti obiettivi:

*-Creare nuovi posti di lavoro* quindi aprire nuove aziende e non sostituire le esistenti.

*-Incrementare la capacità competitiva delle aziende esistenti con il fine di aumentare la capacita competitiva internazionale del sistema turistico nazionale/europeo*

*-Migliorare la qualità anbientale.*

Ne consegue, che grazie alla disponibilità della risorsa a livello nazionale/europeo, i paesi membri possono *rilasciare nuove concessioni demaniali tramite procedure selettive nel pieno rispetto della libertà di stabilimento.*

Possono *garantire la certezza del diritto alle aziende esistenti nel pieno rispetto dell’art 11 della Bolkestein con una lunga durata del titolo aurorizzatorio.*

Il tutto può essere fatto valorizzando ampi tratti demaniali oggi abbandonati o peggio ancora degradati a discariche in tutto il mercato unico europeo.

Consigliamo quindi all’assesore Marras della Regione Toscana di uscire dall’ottica del suo orticello regionale, e di volare piu alto…come la corretta applicazione di una *direttiva europea* ci impone!!!

Altrimenti siamo al paradosso: un esponente della sinistra che normalmente taccia il Governo di eccessivo sovranismo nazionale…vorrebbe applicare a suo uso e consumo il sovranismo regionale!!!