Sib Confcommercio Pisa: esproprio e “incameramento” senza indennizzo, l’allarme dei balneari
Audizione alla Terza Commissione del Comune di Pisa: Fontani e Giovarruscio (Sib Confcommercio Pisa) chiedono decisioni immediate sul riscio espropri “Siamo qui per collaborare e trovare una soluzione che tuteli l’interesse pubblico, senza distruggere il patrimonio di impresa e di lavoro che il settore balneare rappresenta per il nostro Paese. Più che confronti e discussioni servirebbero decisioni e atti legislativi concreti: la scadenza delle concessioni demaniali marittime pone una situazione gravissima e imminente che minaccia le imprese balneari”. “La nostra principale e ineludibile criticità è una sola ed ha una data, quella del 30 settembre 2027” afferma Fontani “gli operatori rischiano l’esproprio delle loro attività dopo anni di sacrifici e investimenti e l’incameramento di beni e strutture da parte dello Stato: tutto questo a fronte di un indennizzo pari a zero! L’assenza totale di un qualunque indennizzo è gravissima ed equivale a una vera e propria confisca che ignora il valore aziendale creato e gli investimenti effettuati. In questo clima di incertezza normativa arriviamo persino all’assurdo sentendo definire da alcuni comuni come “abusivi” operatori che gestiscono queste aree da decenni in piena legalità“. “Oltre a pagare regolarmente Canone Demaniale, Imposta Regionale e Canone di Locazione Comunale, versiamo un’imposta che dovrebbe gravare sul proprietario e viene invece richiesta a noi che non siamo nemmeno affittuari, ma “meri titolari di una concessione“. “Abbiamo portato all’attenzione della Commissione il caso concreto che riguarda la realtà di Pisa sulla possibilità di rinnovo diretto” afferma Giovarruscio. “Il Regolamento Urbanistico di Pisa ammette il rinnovo diretto della concessione qualora non vi siano altri soggetti interessati e già dal 27 dicembre 2022 la categoria ha presentato una manifestazione di interesse al Comune per il titolo dell’area. Ad oggi, nessun’altra manifestazione di interesse è stata presentata da altri soggetti e questo dovrebbe consentire, in assenza di concorrenza, la possibilità di rinnovare le concessioni esistenti, con il risultato di garantire la continuità aziendale, il mantenimento dei livelli occupazionali e la più generale qualità del servizio. Possibilità che a oggi, tuttavia, non è stata realizzata”. “Ribadiamo inoltre che la direttiva Bolkestein si applica solo in caso di scarsità della risorsa spiaggia. In Italia, solo il 33% delle aree è dato in concessione, mentre il restante è disponibile. Per questo motivo non occorrerebbe procedere con l’applicazione della direttiva Bolkestein, anche se l’Europa non ha preso in considerazione questi dati”, prosegue Fontani. “A fronte delle numerose criticità, chiediamo alla Commissione di prendere atto della gravità della situazione e di agire immediatamente” le richieste di Sib Confcommercio Pisa “garantendo tre punti fondamentali, a partire dall’immediata introduzione di un meccanismo che preveda un indennizzo equo, giusto, certo e automatico che riconosca il valore aziendale e gli investimenti non ammortizzati in caso di mancato rinnovo. Chiediamo poi di chiarire la posizione giuridica sospendendo l’azione dei Comuni che definiscono gli operatori come “abusivi”, in attesa di una normativa nazionale chiara e definitiva, oltre a valutare le specificità locali riconoscendo la possibilità di procedere al rinnovo delle concessioni in assenza di concorrenza e di manifestazioni di interesse di…