Concessioni Lignano: Regione, perplessità sentenza Consiglio di Stato

Il provvedimento impone al Comune balneare di riaprire i bandi di gara per la stagione 2025

Una sentenza ideologica e che lascia perplessi, in quanto non si limita a definire la sussistenza o meno di legittimo interesse da parte del concorrente che ha presentato il ricorso, ma impone al Comune di Lignano di riaprire i bandi di concessione mentre l’inizio della stagione turistica 2025 è ormai alle porte. Oltretutto, il Comune di Lignano ha sempre manifestato la volontà di procedere con le nuove gare entro la fine del 2025: la revoca dei bandi era di carattere provvisorio e motivata dalla necessità di revisionare la documentazione di gara a seguito dalle novità introdotte dal nuovo decreto sulle concessioni balneari.

È, in sintesi, il concetto espresso dall’assessore regionale al Patrimonio e Demanio in merito alla sentenza con cui il Consiglio di Stato, ribaltando la precedente decisione del Tar del Friuli Venezia Giulia, ha dichiarato illegittima la delibera con cui la Giunta comunale di Lignano Sabbiadoro, nell’autunno 2024, aveva revocato il bando di gara per l’assegnazione di 17 concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative. Sul tema, l’esponente dell’Esecutivo del Friuli Venezia Giulia ha incontrato questa mattina i rappresentanti del Comune balneare e dell’avvocatura regionale. L’intento comune è di trovare una soluzione che consenta di non compromettere gli esiti della nuova stagione estiva, nel rispetto di quanto disposto dalla sentenza. 

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Caos concessioni a Lignano, rischio paralisi per una destinazione da 4 milioni di turisti e 8 km di spiagge

A pochi giorni dall’apertura ufficiale della stagione balneare, l’incertezza legata all’evidenza pubblica per le concessioni degli stabilimenti balneari rischia di compromettere l’operatività delle spiagge. Gli imprenditori del settore balneare segnalano una situazione di stallo amministrativo e giuridico, che mette a rischio buona parte della località turistica.

Parliamo di una delle principali destinazioni turistiche italiane, con oltre 8 chilometri di spiaggia e circa 4 milioni di presenze turistiche annuali solo a Lignano Sabbiadoro. In tutto il Friuli Venezia Giulia, il comparto turistico genera oltre 10 milioni di presenze ogni anno, rappresentando una fetta significativa dell’economia regionale.

Al centro dell’attenzione vi è l’Ufficio 3 di Sabbiadoro, primo stabilimento sorto oltre 120 anni fa. La recente sentenza del Consiglio di Stato, ostacola l’organizzazione delle attività in vista dell’ormai prossima stagione balneare.

Gli operatori si trovano nel dubbio se procedere con assunzioni, preparativi e servizi essenziali. La situazione rende complessa la gestione delle risorse e la pianificazione a breve e medio termine. La situazione precaria, la possibile riapertura dei bandi ritirati dall’Amministrazione comunale l’anno scorso, crea scompiglio ed è foriera di nuovi ricorsi.

«Quella del Consiglio di Stato è stata, di fatto, una sentenza che assomiglia a un processo alle intenzioni. È stato giudicato il comportamento ipotetico di aspiranti concessionari, non fatti concreti. È indispensabile porre subito rimedio, chiarendo il quadro normativo e riportando equilibrio tra tutela della concorrenza e stabilità degli investimenti. Quanto enunciato in sentenza rischia di creare il caos non solo a Lignano, ma in tutto il Friuli Venezia Giulia e a livello nazionale. Per questo se l’Amministrazione comunale procederà con un ricorso in Cassazione, come associazione di categoria stiamo valutando di proporne uno ad adiuvandum. Inoltre, c’è grande attesa per il Decreto del MIT – Ministero Infrastrutture e Trasporti sugli indennizzi, che rappresenta un passaggio cruciale per garantire tutela e giustizia per tutti gli operatori del settore», ha aggiunto Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia.

«Ci troviamo a 15 giorni dalla possibile apertura, prevista tra il 20 e il 25 aprile. L’eventuale riapertura dei bandi per pochi giorni creerebbe difficoltà operative sia per gli attuali concessionari, che per chi si candida a diventare concessionario. Siamo di fronte ad un tema molto complesso che, in località turistiche di rilievo nazionale come Lignano, richiede grandi competenze per la sua corretta gestione. Questo contesto scoraggia gli investimenti e impedisce una reale pianificazione di medio-lungo termine. Come Federbalneari, esprimiamo preoccupazione per la situazione che stanno vivendo i nostri associati e auspichiamo che la Regione possa intervenire», ha dichiarato Giorgio Ardito, presidente di Federbalneari Friuli Venezia Giulia.