Le Sezioni Unite intervenendo sul potere di proroga delle concessioni rilevano l’eccesso di potere del Consiglio di Stato

Con sentenza n. 4591/23, depositata il 14 febbraio 2023, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione sono intervenute in tema di proroga transitoria delle concessioni demaniali marittime in base all’art. 1, commi 682 e 683 l. n. 145/2018, escludendone l’applicabilità e definendo il carattere transitorio che opera esclusivamente in attesa della revisione della legislazione in materia di rilascio di dette concessioni.

La controversia giudiziale era nata a seguito dal rifiuto di un comune pugliese di concedere il rinnovo della concessione al gestore di uno stabilimento balneare, sul presupposto che la natura stagionale dell’originaria concessione, di cui lo stesso aveva beneficiato, non consentisse una proroga per l’anno 2020. Il provvedimento amministrativo era oggetto di impugnazione innanzi al TAR di Lecce, che però la rigettava.

La sentenza è tuttavia molto importante per il passaggio riguardante l’eccesso di giurisdizione del Consiglio di Stato ravvisato in questo passaggio:

Quanto al primo profilo, va osservato che in tema di sindacato della Corte di cassazione sulle decisioni giurisdizionali del giudice contabile o amministrativo, l’eccesso di potere giurisdizionale per invasione della sfera di attribuzioni riservata al legislatore è configurabile solo qualora il giudice speciale abbia applicato non la norma esistente, ma una norma da lui creata, esercitando un’attività di produzione normativa che non gli compete (così Cass. S.U., n. 36593 del 2021, Cass. S.U., n. 22711 del 2019, Cass. S.U., n. 32175 del 2018).

E’ evidente che se questi principi fossero confermati dalle Sezioni Unite, che dovranno a breve riunirsi sul ricorso proposto dal sindacato Sib Confcommercio, le sentenze gemelle dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato avranno poche possibilità di supererare il vaglio di legittimità in quanto non solo hanno imposto il divieto al legislatore di concedere ulteriori proroghe ma hanno stabilito tutta una serie di criteri da utilizzare per il riordino della materia e hanno creato una norma prorogando le concessioni in essere.

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