Il Tar di Lecce restituisce dignità legislativa a Parlamento e Governo

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Il TAR di Lecce, con la sentenza decisa in camera di Consiglio il 27 Settembre u.s. e pubblicata oggi, conferma la sua giurisprudenza sulle concessioni demaniali marittime e fa ulteriore chiarezza apportando quali elementi di novità i principi sanciti dalla CdG del Lussemburgo del 20 Aprile scorso, da lui interrogata sulla questione del rinnovo delle concessioni balneari.

Le motivazioni che appaiono più evidenti nella lettura della sentenza che ha visto come estensore proprio lo stesso Presidente Pasca insieme al suo collegio, ridimensionano in punta di diritto, come era giusto che fosse, la sentenza della Plenaria del Consiglio di Stato, basandosi proprio sulle risposte ricevute dalla Corte dì Giustizia.
Questa infatti attribuisce agli Stati Membri il compito di accertare la scarsità o meno della risorsa per una corretta applicazione della Direttiva che, non ci stanchiamo di ricordare, prevede le evidenze pubbliche solo se la risorsa ( in questo caso i litorali) sia appunto scarsa.

I risultati inconfutabili emersi dai lavori del Tavolo Tecnico, e resi noti dalla Presidenza del Consiglio attraverso un grande lavoro di elaborazione di dati da parte del Ministero delle Infrastrutture, hanno certificato che la risorsa marittima é ancora disponibilissima per il 63%.

Oggi il Presidente del TAR lecce Dr. Pasca, evidenzia a noi, ma soprattutto al legislatore, che non deve più sottostare ai lacci e lacciuoli contenuti nelle sentenze gemelle del Consiglio di Stato, ma che la proroga al 2024 é efficace a tutti gli effetti e che di conseguenza saranno efficaci anche interventi legislativi futuri, che invece il CdS voleva impedire.
Che i giudici, perciò, facciamo rispettare le leggi che devono essere prerogativa unica del Parlamento e non dei Tribunali.
Lo dichiarano Fabrizio Licordari di ASSOBALNEARI ITALIA Federturismo Confindustria e Nicolò Maellaro di BASE BALNEARE

Scarica la sentenza del Tar di Lecce

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