Decisione rilevante da parte del comune di Bari che ieri ha approvato la delibera per estendere la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2024, come previsto dalla legge 118/2022 voluta dal governo Draghi. Molti comuni dubbiosi a voler concedere questa estensione, che come recita la 118 può avvenire per “difficoltà oggettive” a procedere con i bandi, potrebbero quindi trarre spunto.
Resta il fatto che la delibera contiene anche un elemento particolarmente “pericoloso” in quanto la scarsità della risorsa viene decisa su base comunale, tenendo in considerazione, altresì, il limite posto dalla legislazione regionale sulla cui base viene proposto il bando per le future gare.
Recita la nota. “La giunta comunale ha approvato la delibera che individua al 31 dicembre 2024 il limite massimo per la conservazione delle concessioni demaniali marittime prorogate per legge negli anni passati e ricadenti sul territorio cittadino di Bari. La proroga garantisce la continuità dei servizi offerti dai concessionari all’utenza, la conferma degli introiti in favore degli enti concedenti, la conservazione delle infrastrutture e, allo stesso tempo, consente agli uffici comunali l’espletamento delle procedure per il rinnovo del sistema concessorio in ambito locale. Il provvedimento riguarda tutte le concessioni demaniali interessate dalle proroghe disposte “per Legge” ma oggetto di decisione contraria del Consiglio di Stato che le aveva dichiarate inefficaci, e pone quindi fine allo stato di incertezza che ne era seguito”.
Prosegue la nota “Con lo stesso atto la giunta comunale ha anche approvato la ricognizione delle concessioni demaniali in essere, effettuata dalla ripartizione Governo e Sviluppo strategico del territorio, che restituisce il quadro complessivo delle condizioni d’uso della fascia costiera cittadina, individuando le parti di territorio concedibili e differenziandole da quelle interessate dai divieti della L.R. n. 17/15. La delibera dà infatti conto della ricognizione sullo stato attuale in base alla morfologia del territorio, alle funzioni assolte e alle limitazioni imposte dalla disciplina di settore e restituisce il quadro complessivo delle condizioni d’uso della fascia costiera, individuando le parti di territorio concedibili e mettendone in evidenza il grado di occupazione”.
“La lunghezza complessiva della linea di costa interessata corrisponde a 34,34 km. Di questa, una lunghezza di 7,23 km è esclusa dalle competenze delegate al Comune (aree portuali e basi logistiche militari) mentre un’altra, estesa circa 10,55 km, è fascia demaniale marittima “non utile” per via delle restrizioni indicate dalla legge. Della fascia costiera “utile”, la cui lunghezza complessiva corrisponde a 16,56 km, una parte (5,20 km) presenta scarse o limitate capacità di impiego per via delle caratteristiche intrinseche e costruttive.
In questo quadro, secondo le previsioni dell’art. 8, comma 2, L.R. 17/2015, la ripartizione Governo e Sviluppo strategico del territorio dovrà procedere all’istruttoria per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime secondo procedure improntate ai principi comunitari in materia di concorrenza”.