Balneari: Fidanza, ‘varie opzioni possibili, anche disapplicare direttiva Ue’

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“Vogliamo lasciare meno spazio possibile a eventuali iniziative di amministrazioni locali, magistrati o altri organi dello Stato, e dare un’indicazione chiara che chiuda la vicenda nella maniera più favorevole possibile a un settore che abbiamo sempre voluto tutelare e riteniamo fondamentale per il turismo italiano”. Lo ha detto il capodelegazione di FdI-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, lasciando Palazzo Chigi, dove si è tenuta una riunione di governo sulle concessioni balneari, a cui hanno partecipato fra gli altri la premier Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro Raffaele Fitto, il leader
di Nm Maurizio Lupi e il senatore di FI Maurizio Gasparri. “Abbiamo fatto il punto sulla situazione: c’è un’interlocuzione aperta con la Commissione Ue, e continuiamo questa interlocuzione – ha spiegato -. Il tema è delicato e atavico. Nell’interlocuzione partiamo dal dato del tavolo tecnico che ha concluso la mappatura: nelle prossime settimane vedremo come andrà. La tempistica è data dalle scadenze di legge e dal fatto che alcuni comuni, pochi per fortuna, stanno intervenendo con l’indizione delle gare. C’è il nostro impegno a dare una soluzione alla vicenda per evitare l’incertezza normativa, però va concordata con Bruxelles ed è quello che stiamo cercando di fare partendo dal dato del tavolo tecnico”.

“Nei prossimi giorni lavoreremo sul piano tecnico, sul piano politico ci siamo schiariti le idee. Era importante che la
maggioranza fosse compatta su questa linea: intanto cercare di lavorare su una norma che parta dal dato del tavolo tecnico che ha evidenziato la non scarsità della risorsa, con il 33%” delle aree demaniali delle coste in concessione. “Sulla base di questo – ha continuato -, ci possono essere diverse opzioni da valutare con la Commissione: dalla migliore, auspicata dalla categoria, ossia dire che non c’è la scarsità e non va applicata la direttiva, a ipotesi intermedie, che però non siamo in grado oggi di prefigurare perché va avviato il confronto con Bruxelles. La partita è aperta”.

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