Martinsicuro: Proroga delle concessioni demaniali fino al 2024, ricorso dell’Antitrust rigettato

Le concessioni demaniali, rinnovate per tutto il 2024 dalla giunta comunale, restano tali, almeno per ora, in attesa di conoscere quelli che saranno i percorsi che i singoli comuni dovranno seguire in fatto di gare. E’ un’ordinanza, almeno in questo frangente, a fare testo, quella del Tar di L’Aquila che ha rigettato il ricorso dell’Autorità garante per la concorrenza, che aveva impugnato la delibera della giunta comunale che nel dicembre del 2023 aveva prorogato di un anno le concessioni balneari e aveva fissato le linee per quanto concerne la gestione delle stesse con finalità turistico-ricreative e sportive.

L’Autorità aveva anche impugnato la nota di chiarimento del sindaco dello scorso mese di maggio e degli altri atti conseguenziali, con richiesta di sospensiva dei provvedimenti. Il tribunale amministrativo, però, ha ritenuto che non erano validi i presupposti per concedere la misura cautelare: ossia sospendere l’atto amministrativo.

“Si ritiene, in particolare, in adesione ad un indirizzo della giurisprudenza cautelare da cui il collegio non ritiene di doversi discostare, che nel bilanciamento degli interessi contrapposti appare preminente quello del privato e della collettività territoriale di riferimento”, si legge nel dispositivo con il quale viene respinta la domanda cautelare. Ovviamente, il pronunciamento non muta la sostanza delle cose e la partita ora si gioca su altri campi e a breve gli scenari dovranno essere definiti, non soltanto per Martinsicuro.

Sib annuncia serrata degli ombrelloni in assenza di certezze dal Governo

“Quando chiuderà il Parlamento per la pausa estiva, se non sarà stato varato un provvedimento legislativo chiarificatore della questione concessoria, chiuderemo gli ombrelloni di tutta Italia” – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio a seguito dell’Assemblea nazionale straordinaria.

“La perdurante inerzia del Governo e del Parlamento sta creando un caos amministrativo in danno degli imprenditori balneari e del Paese, il rischio è quello di distruggere un comparto formato da 30.000 aziende e 100.000 addetti diretti che attira sulle nostre spiagge milioni di turisti, italiani e stranieri – ha precisato Capacchione. Abbiamo invocato, inutilmente, da mesi questo provvedimento, insieme alle altre Associazioni di categoria, dei Comuni e delle Regioni di ogni orientamento politico. Inascoltate, persino, le molteplici richieste di incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri o un eventuale delegato al fine di ottenere un chiarimento sull’indirizzo politico del Governo su questa importante vicenda.