Assobalneari e Base Balneare chiedono lo stop al caos delle concessioni

“La categoria ha richiesto alla Presidente del Consiglio Meloni una convocazione urgente per risolvere l’attuale situazione di grande incertezza e tutelare oltre 30 mila famiglie italiane

Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e Base Balneare con Donnedamare hanno inviato una lettera alla Presidente del Consiglio Meloni, richiedendo la convocazione di una riunione di urgenza per arrivare a una risoluzione della situazione di forte incertezza che colpisce il settore del turismo balneare.
La richiesta, redatta e firmata insieme ad altre 5 associazioni di concessionari del comparto del turismo costiero, arriva all’indomani della sentenza della Corte di Giustizia UE che ha dichiarato legittimi gli espropri balneari al termine delle concessioni e che lascerebbe in ginocchio un comparto che oggi conta oltre 30.000 imprese.
“L’incertezza che caratterizza il settore balneare è ormai sfociata in un vero e proprio caos, che in mancanza di una normativa si ripercuote in continui atti da parte del potere giudiziario, che erroneamente legittimano categorie a noi ostili a compiere gesti di forza e occupazione degli spazi in cui sorgono le nostre attività imprenditoriali. Facciamo appello al governo affinché venga dato seguito all’impegno già preso e si tuteli il valore di migliaia di imprese che, con il loro costante operato, da sempre concorrono alla crescita dell’economia nazionale e a consolidare la reputazione internazionale del nostro Paese.” hanno commentato i Presidenti Licordari di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e Bolla di Base Balneare con Donnedamare.
Grazie agli importanti investimenti realizzati negli anni, l’intera categoria, che dà lavoro a oltre 300.000 persone, ha trasformato i litorali italiani in una delle mete più ambite per il turismo di tutto il mondo, contribuendo a dare vita a un’eccellenza a livello internazionale che oggi rappresenta uno dei principali motori per la creazione del Pil e del turismo di qualità in Italia. A testimonianza del valore generato dal settore, secondo un’anticipazione di uno studio condotto e coordinato dal Professor Daniele Marini dell’Università di Padova, per ogni euro speso in uno stabilimento balneare si genera un valore di 2,46 euro in Italia.
Risulta dunque fondamentale che si arrivi a una ferma presa di posizione nei confronti della Commissione Europea, anche in considerazione dell’ultima sentenza della CGUE che non potrà che avere riflessi negativi sulla qualità oggi garantita dal settore, causando pesanti ricadute negative sull’economia turistica nazionale.”
Lo dichiarano Fabrizio Licordari di Assobalneari Itália e Bertina Bolla di Donnedamare

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Sib e Fiba scrivono nuovamente a Giorgia Meloni: “Proclamato lo stato di agitazione della categoria”

Le scriventi Organizzazioni maggiormente rappresentative dei balneari italiani, facendo seguito alle nostre precedenti alle quali non vi è stato riscontro alcuno, con la presente Le comunicano di aver proclamato lo stato di agitazione della categoria per la mancata emanazione di un atto normativo o amministrativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime.

È una questione che Lei conosce perfettamente per essere stata in questi anni sempre in prima linea a sostegno delle ragioni delle decine di migliaia di imprese balneari italiane. Non dobbiamo pertanto spiegarLe quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità del nostro Paese. Le vigenti disposizioni normative che dispongono la proroga delle concessioni vigenti nelle more di una riforma della materia vengono disapplicate, dalla prevalente giurisprudenza amministrativa. Alcuni Enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) stanno ponendo in essere le
procedure amministrative per la messa a gara delle aziende attualmente operanti. Non è assolutamente rinviabile un intervento normativo che eviti la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia.

L’inerzia del Governo e del Parlamento rischia di distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo. Le rinnoviamo, ancora una volta, la richiesta di un incontro per meglio rappresentare e illustrare la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo.