Porto Catanzaro, si applica Codice Navigazione: concessione demaniale, non appalto pubblico

Sulla vicenda del Porto di Catanzaro Lido, e l’affidamento di due pontili galleggianti, non esiste conflitto d’interesse nell’ambito dei contratti pubblici, in quanto la procedura non riguarda il Codice degli Appalti, bensì il Codice della Navigazione. Inoltre, non vi è conflitto d’interesse perché il dirigente del settore competente del Comune non ha adottato i provvedimenti riguardanti la società aggiudicatrice. In sostanza, quindi, il Comune di Catanzaro poteva procedere tranquillamente, senza ritardare il prosieguo della concessione e l’installazione dei pontili galleggianti. Lo ha accertato Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, rispondendo al sindaco di Catanzaro.

Innanzitutto l’Autorità fa presente che, trattandosi di una concessione demaniale di specchio d’acqua per l’installazione di pontili, assegnata con una procedura di evidenza pubblica, il Comune di Catanzaro non doveva rivolgersi ad Anac (che ha la vigilanza sugli appalti pubblici e sull’applicazione del Codice degli Appalti). Doveva sapere il Comune che si applica il Codice della Navigazione, e pertanto “non possono ritenersi sussistenti profili di conflitto d’interessi nell’ambito dei contratti pubblici”.

Per quanto riguarda, invece, la parentela tra l’esponente di una delle società aggiudicatarie delle concessioni, e il dirigente del settore competente al rilascio delle stesse, Anac è chiara: “Quest’ultimo non ha adottato i provvedimenti riguardanti la predetta società, in quanto essendo risultato destinatario di un rinvio a giudizio, era già stato trasferito ad altro Ufficio quando sono state affidate le procedure per il rilascio delle concessioni oggetto di richiesta di parere”.

 

Lascia un commento