Mauro Della Valle (Federazione Imprese Demaniali): Balneari uniti in vista dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato.

La data del 20 ottobre sarà una data che lascerà il segno per le imprese balneari; l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato deciderà le sorti di migliaia di concessionari e, in vista dell’udienza, si sono costituite in giudizio alcune associazioni balneari.
L’Associazione Federazione Imprese Demaniali, in persona del suo Presidente Mauro Della Valle, consapevole degli importantissimi interessi in gioco, era intervenuta in giudizio ad adiuvandum già in primo grado innanzi al Tar Lecce, con gli avvocati Federico Massa e Francesco G. Romano, a sostegno delle imprese balneari leccesi, difese nel giudizio in questione dall’Avv. Leonardo Maruotti.
F.i.d. si era, inoltre, costituita anche in vista del giudizio cautelare innanzi al Consiglio di Stato, fase in cui, com’è noto, i balneari hanno avuto la meglio sul Comune di Lecce, il quale è stato condannato alle spese anche nei confronti della stessa associazione.
“Siamo felici che anche altre associazioni abbiamo seguito l’esempio di Federazioni imprese demaniali” – afferma il Presidente Mauro Della Valle – “decidendo di costituirsi in giudizio al nostro fianco.
La portata storica dell’Udienza del 20 ottobre impone di unire tutte le forze per fare il possibile per salvare migliaia di famiglie balneari.
Oltretutto, l’eventuale disapplicazione della l. n. 145/2018 produrrebbe danni catastrofici per l’intero comparto turistico, che si è visto sta trainando, pur in questo drammatico momento, l’economia nazionale e, in particolare, quella salentina.
F.i.d., comunque, auspica che venga approvata una riforma della materia, a partire dal Codice della Navigazione, ormai superato.
I balneari, infatti, a causa del caos dovuto alla normativa che non da alcuna certezza, non possono effettuare investimenti e, in caso di gara pubblica, non sarebbero tutelati in alcun modo.
Le gare non sono un nemico dell’imprenditore balneare, anzi, se fatte con regole uniformi per tutto il territorio nazionale possono solo avvantaggiare i migliori imprenditori.
Noi vogliamo investire, fare il salto di qualità, ma con queste regole solo un folle potrebbe indebitarsi in quanto non si ha alcuna certezza che la prossima stagione si potrà lavorare.
Si pensi, inoltre, al caso dello smontaggio delle strutture, ogni anno buttiamo decine di migliaia di euro per smontare e rimontare le strutture, soldi che potrebbero essere spesi per migliorare la qualità dei servizi”.

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