L’Ue sui balneari: “Valutazione spiagge disponibili sia reale e obiettiva”

Di seguito l’interrogazione di Rosa D’Amato

Interrogazione con richiesta di risposta scritta  E-003631/2023 alla Commissione Articolo 138 del regolamento Rosa D’Amato (Verts/ALE)

Il governo italiano ha istituito un tavolo tecnico sulle concessioni demaniali all’interno del quale è stata presentata la mappatura delle spiagge italiane.

Secondo i tecnici del ministero, solo il 33 % delle coste italiane è oggetto di concessioni mentre il restante 67 % è libero.

Il 33 % a cui si riferisce il tavolo tecnico è stato calcolato sul totale della costa italiana e non sulle sole aree balneabili. Vengono considerati anche i tratti di costa rocciosa, quelli non accessibili, le spiagge non appetibili per motivi oggettivi o quelle che non possono essere date in concessione.

Quanto ai criteri tecnici utili a determinare la sussistenza della scarsità della risorsa naturale, il tavolo ha evidenziato come, in base agli elementi raccolti e analizzati, questi debbano essere individuati tenendo conto del dato nazionale[1].

Tale criterio rischia di creare degli squilibri, se si considera che in alcune regioni il litorale è occupato al 70 % (e qui sarebbe impossibile prevedere le gare), mentre in altre regioni l’occupazione è al 20 %.

La banca dati SID (2) utilizzata dal tavolo tecnico non contiene dati sul demanio lacuale e fluviale.

Ciò premesso, può la Commissione indicare se ritiene che i criteri utilizzati dall’Italia per la mappatura delle spiagge siano discriminatori o elusivi dell’applicazione della Direttiva 2006/123/CE?

Presentazione: 12.12.2023

La risposta di Thierry Breton a nome della Commissione europea (26.3.2024)

Il 16 novembre 2023 la Commissione ha emesso un parere motivato concernente le norme italiane sul rilascio di autorizzazioni relative all’uso del demanio marittimo per il turismo balneare e i servizi ricreativi (caso “concessioni balneari”, INFR(2020)4118[1]). La Commissione sta interloquendo con le autorità italiane al fine di garantire l’osservanza del diritto dell’UE. La Commissione ritiene che, nel contesto dell’articolo 12 della direttiva sui servizi(2) e in linea con l’obiettivo e l’effetto utile di tale direttiva, dovrebbe essere effettuata, a norma di detto articolo 12, una valutazione effettiva e obiettiva della “scarsità delle risorse naturali”, che dovrebbe consistere in particolare in un’analisi qualitativa. In tale valutazione potrebbero effettivamente essere rilevanti le situazioni di regioni o comuni specifici, come affermato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea(3)


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1 https://ec.europa.eu/atwork/applying-eu-law/infringements-proceedings/infringement_decisions/?lang_code=it
2 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32006L0123
3 Sentenza del 14 luglio 2016, Promoimpresa srl e altri/Consorzio dei comuni della Sponda Bresciana del Lago
di Garda e del Lago di Idro e altri, C-458/14, EU:C:2016:558.


Interrogazione con richiesta di risposta scritta  E-003416/2023 alla Commissione Articolo 138 del regolamento
Piernicola Pedicini (Verts/ALE)

La Commissione europea, in data 16 novembre 2023, ha deciso di avanzare nella procedura di infrazione (INFR(2020)4118) nei confronti dell’Italia in materia di concessioni balneari, inviando un parere motivato. Tuttavia, al riguardo, ha disposto il rifiuto di pubblicazione finanche di una sintesi dei principali aspetti giuridici connessi, contravvenendo sia alla propria prassi che al prevalente interesse pubblico alla divulgazione, in un quadro relativo alla gestione delle procedure di infrazione già gravato da profonda opacità, essendo privati sia i cittadini che i loro rappresentanti eletti al Parlamento europeo della possibilità di accesso alla documentazione, a pregiudizio dell’esercizio del controllo sull’adeguatezza delle condotte dell’esecutivo comunitario a tutela di correlati diritti fondamentali.

Ad oggi, sono aperte 1 635 procedure di infrazione, la cui gran parte risulta bloccata dopo svariati anni nella fase pre-contenziosa, senza possibilità di vagliare se l’azione della Commissione sia realmente improntata all’imparzialità e all’equità di trattamento di una questione entro un termine ragionevole. Inoltre, come nel caso di specie, spesso copia integrale degli atti della Commissione finisce nella sola disponibilità di soggetti privati aventi un interesse diretto in materia, creando uno squilibro informativo che compromette l’eguaglianza di opportunità nella tutela dell’interesse pubblico.

Ciò premesso, può la Commissione indicare quali azioni intende intraprendere per risolvere questa sua grave mancanza di trasparenza?

Presentazione: 20.11.2023

Risposta della Presidente Ursula von der Leyen a nome della Commissione europea (26.3.2024)

La Commissione attribuisce grande importanza alla trasparenza delle sue attività volte a far applicare il diritto dell’Unione. Essa aiuta il grande pubblico a partecipare alla responsabilità condivisa del rispetto delle norme e promuove una conformità più rapida da parte degli Stati membri. Per questo motivo, nel tempo, la Commissione ha proattivamente aumentato le informazioni che essa pubblica.
Una relazione annuale (1) illustra le principali tendenze e decisioni in materia di infrazioni. Un registro pubblico (2) fornisce informazioni aggiornate sull’ultima misura adottata in ciascuna procedura di infrazione. Sono pubblicati comunicati stampa sulle decisioni più importanti in materia di infrazioni. Gli scambi con gli Stati membri su questioni più ampie di applicazione del diritto sono resi pubblici nel registro dei gruppi di esperti (3). Il Parlamento europeo ha inoltre il diritto di chiedere informazioni su specifiche procedure di infrazione in corso (4)
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I dati mostrano che la Commissione fa un uso efficace delle procedure di infrazione: nel 2023 oltre 1 000 procedure di infrazione sono state chiuse perché lo Stato membro interessato si era conformato al diritto dell’Unione e il 95 % di tali procedure è stato risolto senza l’intervento della Corte di giustizia dell’Unione europea. Per garantire che le modalità con cui la
Commissione fa rispettare il diritto dell’UE sia adeguato alle esigenze future, essa ha condotto un esercizio di valutazione. Sono stati individuati miglioramenti mirati in sei settori, tra cui in materia di trasparenza (5) . La Commissione sta lavorando all’attuazione di tali miglioramenti mirati.

Per quanto riguarda la procedura di infrazione cui fa riferimento l’onorevole deputato, il registro pubblico della Commissione è stato tempestivamente aggiornato con il parere motivato inviato. I denuncianti hanno ricevuto un messaggio specifico della Commissione con la spiegazione della decisione adottata. La Commissione ha inoltre regolarmente informato il Parlamento europeo, in particolare la commissione per le petizioni (6, delle indagini condotte.

1 https://commission.europa.eu/publications/annual-reports-monitoring-application-eu-law_en?prefLang=it
2 https://ec.europa.eu/atwork/applying-eu-law/infringements-proceedings/infringement_decisions/?lang_code=it
3 https://ec.europa.eu/transparency/expert-groups-register/screen/expertgroups/consult?lang=it&groupId=2770&fromMeetings=true&meetingId=44219
4 In linea con l’accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea: https://eurlex.europa.eu/legal-content/it/TXT/?uri=CELEX%3A02010Q1120%2801%29-20180207
5 https://commission.europa.eu/system/files/2023-10/SWD_2023_254_stocktaking%20report_en.pdf
6
La Commissione europea ha risposto alle domande dei firmatari e dei deputati del Parlamento europeo durante
la riunione della commissione per le petizioni del 24 ottobre 2023 e ha inviato un aggiornamento sulle indagini
condotte, compreso il parere motivato, il 18 dicembre 2023.

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