Licordari, Assobalneari: “La parola agli italiani, un Governo incapace non può decidere la sorte di 30.000 aziende”

 

L’ultimo fine settimana è stato infuocato non solo per l’eccezionale ondata di caldo che ha fatto riversare sulle spiagge milioni di italiani, ma anche per l’ alta temperatura del clima politico con colloqui tra i vari Leader politici per stabilire strategie e capire il da farsi nei confronti di un Esecutivo dimissionario.

Ed è proprio dalle spiagge ed esattamente da Assobalneari Italia, l’Associazione degli imprenditori balneari che più di tutte si è opposta al Disegno di Legge Concorrenza sponsorizzato dal Governo Draghi, che viene dato un segnale forte. “ Le continue fratture e tensioni tra i Partiti della coalizione di Governo”, dichiara il Presidente di Assobalneari Italia, Fabrizio Licordari  “sono deleterie per la stabilità del Paese e ci portano a dubitare che le decisioni degli ultimi mesi, come quella di mettere a gara le coste italiane, siano state prese con cognizione circa gli effetti devastanti che avranno nel comparto del Turismo costiero e sulle imprese nazionali ed è sotto gli occhi di tutti che non sono state nel reale interesse dell’ Italia, bensì per favorire interessi di multinazionali e potentati economici che potranno arraffare i gioielli del nostro Paese.”

Nelle scorse settimane al Senato è stato infatti approvato un emendamento del Governo al Ddl Concorrenza che, tra le altre cose, ha previsto la messa a gara delle concessioni demaniali marittime nel 2023. Nei prossimi mesi il Governo dovrà lavorare alla stesura di decreti legislativi che definiscano nel dettaglio le modalità delle nuove procedure previste.
“La nostra impressione è che, anche alla luce della profonde differenze tra i Partiti che compongono la maggioranza, che risultano sempre più evidenti e inconciliabili, molte tematiche, come quella delle concessioni balneari o quelle idroelettriche o quanto sta accadendo nel mondo dell’ edilizia con i superbonus, siano state strumentalizzate e utilizzate come battaglie di bandiera e non affrontate in chiave di tutela e visione nell’ interesse del Paese, ancora più necessarie nel momento storico attuale.” – asserisce il Presidente Licordari – “É preoccupante che un Governo gravemente instabile e incapace di essere compatto rimanga in carica per scrivere i provvedimenti che decideranno il futuro di migliaia di imprese e famiglie. Se le modalità per scriverli saranno le stesse con le quali si sono svolti i tavoli di confronto con le imprese del settore saremo nella farsa più totale.

Ricordiamo che gli obbiettivi di questo Governo di larghe intese era arginare il Covid ed il PNRR. Risultato: circa 371.500 imprese non fallibili, pari al 29,3% del totale di questa tipologia di imprese, potrebbero trovarsi in grave difficoltà economica nel corso del 2022. Si tratta di piccole imprese che danno però lavoro a oltre 445 mila dipendenti. (stima effettuata dalla Fondazione nazionale dei commercialisti).

L’auspicio della gente e degli imprenditori è che la crisi si risolva in tempi rapidi e con chiarezza, e, per quel che ci riguarda, che venga rimessa in discussione la decisione di mettere all’asta le coste italiane e in ginocchio le migliaia di imprese turistiche coinvolte, la quasi totalità a gestione familiare.” – continua Licordari – ”Credo che gli accadimenti degli ultimi giorni siano la dimostrazione che il Capo dello Stato debba tenere in seria considerazione di dare la parola agli italiani, a coloro, come prevede la Costituzione, a cui appartiene la sovranità, una sovranità che in questi ultimi anni è stata calpestata e ignorata, anche da coloro che la Costituzione la conoscono benissimo.

Noi siamo imprenditori, conosciamo bene le difficoltà che una azienda incontra ogni mattina quando alza le saracinesche e stiamo lottando contro fattori su cui non possiamo intervenire, vedi Covid, crisi energetica e approvvigionamenti delle materie prime, fattori che subiamo con impotenza.

Non siamo esperti costituzionalisti, ma una cosa l’abbiamo capita benissimo: sono anni che a governare il Paese ci ritroviamo persone che non sono state indicate dagli italiani, nemmeno elette, ma frutto di accordi e di compromessi che nulla hanno a che vedere con la sovranità popolare”. Diffido di coloro che con giochi di parole degne di un prestigiatore non vogliono dare la parola ai cittadini. Non lamentiamoci poi, conclude il Presidente di Assobalneari Italia, dell’astensionismo se si fa di tutto per allontanare la gente dalla politica, non coinvolgendola nelle scelte basilari su cui si fonda la nostra democrazia.”

Lascia un commento