La vera informazione sul Pnrr che non riguarda i balneari

Sfatiamo la leggenda che i balneari rientrino nel pnrr. in effetti ciò che sta bloccando l’erogazione è la riforma dei porti italiani, avviata con il decreto 202/2022 dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia per aumentare la competitività del sistema portuale, che sta complicando le verifiche Ue per ottenere l’assegno da 19 miliardi corrispondente alla terza rata. Si tratta infatti di più di 200 concessioni da Nord a Sud Italia, per 13 milioni di metri quadrati di banchine, date in concessione per ospitare gli impianti e i servizi necessari a imbarco e sbarco di persone e merci. Poiché però la Commissione ritiene che la riforma sia poco incisiva, il governo ha emanato un nuovo provvedimento, sotto forma di Linee guida per l’applicazione del regolamento che disciplina la consultazione preventiva da parte delle Autorità portuali prima del bando. Tuttavia, la Commissione Ue ha notato alcune lacune importanti nel testo, tra cui l’assenza di una durata predeterminata delle concessioni, l’assenza di un’Autorità terza e la possibilità di prorogare le concessioni oltre i 10 anni. Di conseguenza, per raggiungere l’obiettivo di rispettare gli impegni del PNRR entro la fine del mese, l’esecutivo deve fare uno sforzo negoziale anche con provvedimenti dell’esecutivo precedente.

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