In Basilicata le gare vanno fermate, la risorsa non è scarsa

“In Basilicata è stata appurata la non scarsità delle risorse per le concessioni balneari, come evidenziato dalla mappatura a livello regionale  con documento prot. N° 51336/24-AE (Matera, 30/03/2020), trasmesso alla conferenza delle regioni e delle provincie autonome Prot. N. 3445/C5DEM/C16TUR Roma, il 14 Maggio 2020”.

La lunghezza della costa attualmente in concessione e di metri lineari. 8.630 (pari a circa il 23,4%) e la lunghezza della costa ancora disponibile è pari a metri lineari. 17.203 pari circa al 200% di quelle attualmente in concessione. Come esplicitato al punto 78  della sentenza della CGUE del 20 Aprile 2023, resa nella causa C-348/22, non soltanto i giudici nazionali sono tenuti a verificare la sussistenza del requisito della scarsità delle risorse naturali disponibili ma ogni amministrazione competente è tenuta alla verifica della sussistenza di tale requisito, In forza di tale disposizione, l’articolo 12 della direttiva servizi Bolkestein 123/2006 dispone le evidenze pubbliche solo nel caso di scarsità delle risorse naturali, altrimenti, in virtù dell’articolo 11 la durata di validità dell’autorizzazione non ha durata limitata” accertata la non scarsità delle risorse naturali.

“L’attuale amministrazione regionale della Basilicata”, conclude Faraco, “con l’ufficio demaniale di competenza, e diventata una nazione a parte, ha disposto in màlam pàrtem con determina n. 302 del 7 luglio 2023 e delibera di giunta regionale n. 855 del 7 dicembre 2023, le gare ad evidenza pubblica alle concessioni balneari della basilicata, arrivando addirittura a non rispondere a richieste pervenute via PEC. Un potere decisionale autonomo con una imposizione così autoritaria ingiustificata, porta indignazione e sfiducia nelle istituzioni! Basta osservare il caso del Veneto dove a Jesolo “prima delle gare 5 vi erano 5 concessionari x 5 concessioni, dopo le gare 1 concessionario x 5 concessioni, Questo non è libero mercato, questa non è concorrenza”, e poco importa se a perdere il lavoro e l’unica fonte di sostentamento per la famiglia, siano le piccole e micro imprese balneari a carattere familiare. Non siamo tutti GEOX o RED BULL ECC., a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”!

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