Della Valle, FID: “l’Interesse pubblico e la pubblica utilità del Vero Piano Costa della Città di Lecce”

 

La Federazione Imprese Demaniali aderente alla Confederazione Confimprese Italia, nei giorni scorsi, attraverso i propri Consulenti giuridici Avv. Leonardo Maruotti ed Avv. Francesco Romano, ha depositato ricorso presso il Tar Lecce, contro il Comune di Lecce e Regione Puglia per la sospensione dell’efficacia del piano comunale della costa. Dopo innumerevoli e vani tentativi di dialogare con l’Amministrazione anche attraverso osservazioni puntuali e dettagliate, così come previsto nell’iter di approvazione del piano costa, siamo stati costretti ad intraprendere la rotta del pronunciamento amministrativo da parte del Tribunale Ammnistrativo.

Abbiamo rafforzato la tesi dei nostri Consulenti, affiancando uno staff scientifico leader sui servizi di elaborazione dati satellitari anche su contesti marino costieri. All’Amm.ne leccese da subito abbiamo evidenziato la mancanza di una autonoma e dettagliata ricognizione dello stato di salute della costa leccese, come dettato e richiamato dalle norme tecniche attuative del piano regionale della costa. Difatti lo stato delle spiagge leccesi negli anni  notevolmente mutato per ovvi motivi riconducibili alla dinamica costiera delle correnti.

Vogliamo essere chiari verso la comunicazione con l’opinione pubblica nell’evidenziare che il piano costa della città di Lecce è fortemente voluto principalmente dalle Imprese Balneari esistenti ma che necessariamente deve essere reale, contestuale, cioè aggiornato e dettagliato cioè una “fotografia ad alta risoluzione”, dello stato di salute della spiaggia leccese. Gli stessi errori prevediamo saranno fatti sull’approvazione del PUG, l’alibi dell’Amm.ne leccese è quello dell’ascolto aperto, della partecipazione collettiva , dello slogan, “Lecce è il suo mare” il “bene comune”, per poi decidere su posizioni del tutto soggettive ed ideologiche.

Attraverso il ricorso al Tar Lecce evidenziamo con elementi scientifici di dettaglio come il piano costa di Lecce, da una parte carica di non proprie competenze i Concessionari demaniali esistenti obbligandoli con degli adempimenti inutili. Metodo politico non nuovo a questa Amministrazione invece contrastare possibili investimenti atti a valorizzare i servizi alla balneazione, difatti illusivo verso i potenziali e nuovi Imprenditori Balneari, attraverso una pianificazione viziata per le nuovespiagge di nuova assegnazione dove di fatto non vi sono gli spazi, non c’è sabbia, per realizzare i minimi standards di servizi come previsti dalle norme regionali.

Infine circa il metodo di lavoro, approvando prima il piano costa e poi il pug , strettamente funzionale ai servizi per usufruire delle spiagge , si confermano i nostri dubbi sulla frettolosità e circa l’inesattezza delle valutazioni a nostro avviso molto soggettive da parte dell’Amm.ne comunale.
Rafforziamo il nostro interesse verso uno sviluppo sostenibile, rispettoso dell’ambiente, rispettoso dell’identità delle nostre marine, e tutto questo si può avverare soltanto lasciando da parte ideologismi di parte, attività comprensibile e percepibile approfondendo l’adottato piano costa della città di Lecce.

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