Concessioni balneari, Tardino (Lega): una riforma da migliorare

 


La riforma delle concessioni demaniali marittime è un tema che tocca da vicino la Sicilia che, dopo la Sardegna, è la Regione con il litorale più esteso con tremila titolari di concessioni demaniali marittime che danno lavoro a circa 7500 addetti. Ora è tempo di tutelare chi negli anni ha investito nel comparto affermaodeputata Annalisa Tardino, della Lega Salvini Premier.

“La riforma delle concessioni demaniali marittime è un tema che sentiamo particolarmente vicino e su cui stiamo ponendo grande attenzione, sia a Roma che a Bruxelles. Gli emendamenti promossi dalla Lega, all’interno dell’interlocuzione con la maggioranza di Governo, sono tutti volti a migliorare il testo, che va migliorato, nell’ambito dei margini di manovra che abbiamo a disposizione. L’importanza di questo comparto è testimoniata dai numeri”. In Sicilia ci sono ben 7500 lavoratori che dipendono dal settore balneare.

Secondo l’eurodeputata, la Sicilia non può permettersi di “vanificare sforzi e risorse di chi negli anni ha investito e va oggi tutelato, né perdere o veder diminuire livelli occupazioni di tale portata in un momento di grave crisi”.
“Recentemente ho avuto modo d’incontrare i rappresentanti licatesi della categoria, da cui ho ascoltato richieste e proposte valide, e di cui la Lega a livello nazionale si sta facendo portavoce visto che il problema riguarda tutto il Paese. La politica ha perso molto tempo in passato, nonostante il tentativo di riforma effettuato con l’allora ministro Centinaio, bloccato da esponenti Cinquestelle. Oggi il Ministro Garavaglia sta portando avanti un lavoro importante. Terremo alta l’attenzione sull’iter parlamentare della riforma delle concessioni demaniali marittime – conclude Tardino – e auspichiamo un’unità politica volta a salvaguardare un comparto economico-produttivo nazionale rilevante”.

Approvato lo scorso febbraio dal consiglio dei ministri, l’emendamento recepisce quanto stabilito il 9 novembre 2021 da una sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga delle concessioni demaniali marittime fino al 2033 disposta dalla legge 145/2018 e ha imposto di riassegnarle tramite evidenze pubbliche da effettuare entro il 31 dicembre 2023: secondo Palazzo Spada, infatti, la proroga automatica era contraria al diritto europeo e in particolare alla cosiddetta “direttiva Bolkestein” del 2006 sulla liberalizzazione dei servizi.

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