Balneari, Boccia (Pd): “Al Parlamento ruolo mediazione su valore azienda e tutela lavoratori”

  “Dopo i danni fatti dalla destra negli anni scorsi sulle concessioni balneari, adesso il Parlamento, in un confronto finale e rigoroso con il governo, ha il dovere di arrivare alla mediazione finale avanzando una proposta seria in grado di dar certezze alle decine di migliaia di aziende balneari e alle centinaia di migliaia di lavoratori che da anni chiedono risposte chiare. Sul valore aziendale non si possono fare passi falsi, è necessario un compromesso che fissi l’asticella in alto e che tenga conto della storia delle tante aziende italiane che hanno prodotto valore attraverso investimenti fatti in tanti anni. Stiamo parlando di oltre centomila concessioni demaniali che non riguardano solo gli stabilimenti balneari ma spazi esterni per varie attività economiche, chioschi, ristoranti; insomma è in ballo l’orizzonte di decine di migliaia di attività economiche su quasi ottomila km di costa italiana”.

Balneari: fonti, Governo studia proroghe tecniche ad hoc per Comuni, via alle gare senza proroghe

  Per le concessioni balneari, il sistema delle gare resta, nessuna proroga di 5 anni è possibile, né è possibile da parte dello Stato esercitare il golden power sulle coste. Il Governo, però, secondo quanto si apprende da chi lavora al dossier, studia l’ipotesi di inserire nell’articolo del ddl concorrenza che riguarda le concessioni alcune proroghe tecniche che facciano slittare la deadline del 31 dicembre 2023 per alcuni Comuni che sono in ritardo e impossibilitati a fare le gare. Il tema è stato affrontato nel corso dell’incontro del presidente del Consiglio Mario Draghi con Matteo Salvini, anche se poi il leader della Lega si è soffermato con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli per un punto tecnico sul dossier. Esclusa, viene riferito, anche l’ipotesi di una mappatura di spiagge e concessione. “Adesso si potrà iniziare a votare il ddl concorrenza – viene riferito – e poi si sbloccherà anche il ddl delega di riforma del fisco”.   Si lavora ad un’intesa, ad un accordo, ma di rinviare lo sblocco delle gare per le concessioni balneari -che dovrebbero diventare realtà a partire dal 2024- non se ne parla. Lo spiegano fonti di governo all’Adnkronos, a stretto giro dall’incontro tra Matteo Salvini e il premier Mario Draghi, oggi a Palazzo Chigi.   Dell’impasse in cui verte il ddl concorrenza, ‘spiaggiato’ per il nodo balneari, in realtà il leader della Lega non ne avrebbe parlato direttamente con il presidente del Consiglio, ma si sarebbe intrattenuto con il segretario alla presidenza Roberto Garofoli, che sta cercando di sbrogliare la matassa, non semplice, dei balneari.  Il compromesso al quale si lavora in queste ore prevedrebbe una deroga tecnica ad hoc per quei casi specifici in cui non è possibile andare a gara. Ma si tratterebbe di una manciata di Comuni, poche le eccezioni ammesse. E anche la cosiddetta mappatura delle concessioni, spiegano le stesse fonti, “non può essere considerata la condizione sine qua non per mandarle a gara: si va nel 2024. Punto”. Mentre nell’intesa alla quale si lavora verrebbero rafforzati gli indennizzi per gli attuali titolari degli stabilimenti.   “Come lo abbiamo trovato sul catasto”, anche sulla riforma della concorrenza “conto che si arrivi ad un accordo”, ha detto il leader della Lega lasciando Palazzo Chigi. Dove, sui termini del compromesso, il segretario di via Bellerio avrebbe chiesto dei tempi supplementari per confrontarsi con gli alleati della coalizione di centrodestra. Ma Salvini, ha tenuto a rimarcare che  il sì del centrodestra, aggiunge, è vincolato alla presenza di alcune “garanzie” per chi tra lettini e ombrelloni “ci lavora da una vita”. “A me – è la sottolineatura – interessa tutelare soprattutto chi da quella spiagge ha la primaria fonte di reddito, questo c’è e questo vogliamo che sia confermato. Chi gestisce la stessa spiaggia e vi ha investito migliaia di euro per anni deve avere un diritto di prelazione: poi se la scadenza sarà 2024 o 2025 lo vedranno i tecnici. L’importante, e questo l’ho chiesto sia a Draghi sia al sottosegretario Garofoli, è che…