Concessioni, Zucconi (FdI): “trentamila aziende italiane cotte a bognomaria”
“Hanno cotto a bagnomaria trentamila aziende italiane mentre continuano a svendere le eccellenze dell’Italia. Togliamo di mezzo subito alcune falsità: è falso che senza la riforma per le aste delle concessioni balneari non arrivi la terza tranche del Pnrr del 2022. Basta leggere il documento del Piano per non trovarne traccia e capire che questa è solo una scusa per motivare un esproprio di quelle aziende italiane. È falso – prosegue Zucconi – che mettendo a gara le concessioni demaniali i prezzi di letti ed ombrelloni, dei servizi in genere, verranno diminuiti, anzi siamo portati a pensare semmai il contrario. È falso che la responsabilità del mancato aumento dei canoni, secondo me peraltro doveroso, sia da imputare ai concessionari. Solo negli ultimi dieci anni tutti i governi di sinistra che si sono succeduti avrebbero potuto farlo in poco tempo. È loro la responsabilità di non averlo fatto”. Prosegue Zucconi: “Segnaliamo poi che si arriva ad una decisione sulla imposizione delle aste in uno stato di confusione assoluta, che vede le forze della maggioranza che sostiene il Governo contraddire ogni giorno la linea alla sera precedente assunta e poi il presidente del Consiglio imporre una linea farraginosa e opaca, mentre aziende del settore vivono in un clima di incertezza che di fatto ha fermato e fermerà ogni sviluppo e investimento nel settore”. “Segnaliamo ancora – aggiunge il deputato di Fdi – che la politica ha fallito nel suo compito di rappresentare le istanze dei cittadini, consentendo un grave corto circuito istituzionale. La norma, inserita nel ddl concorrenza, è infatti stata scritta con due sentenze del Consiglio di Stato che sono diventate parte fondamentale di una norma che il Senato si appresta domani a varare. Il Consiglio di Stato, nell’immobilismo totale della politica, ha dunque di fatto legiferato in luogo del Parlamento prevaricando le sue attribuzioni nello stabilire modalità e tempistiche delle aste nonché la loro obbligatorietà”. “A questo danno – dice ancora Zucconi – solo Fratelli d’Italia, rivendicando la rappresentatività popolare dei parlamentari e il rispetto della dignità e delle competenze delle istituzioni, ha reagito sollevando alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato con un ricorso che verrà discusso nella giornata di domani (25 maggio) e che mira a dichiarare nulle le sentenze del Consiglio di Stato precedentemente citate. Incurante di questo giudizio pendente però il governo, invece che stralciare dal decreto la parte relativa alle concessioni balneari, ne ha addirittura accelerato l’esame in Senato, paventando l’apposizione di una questione di fiducia che si andrà incredibilmente a sovrapporre col giudizio della Corte”. “Siamo in presenza, dunque – affonda Zucconi – di un caos totale, dove l’incapacità delle forze parlamentari di maggioranza e il mancato rispetto delle regole istituzionali previste dal nostro ordinamento dominano letteralmente il palcoscenico. Ci auguriamo che perlomeno, domani, nella pronuncia della Corte, il senso delle istituzioni e del rispetto delle regole che stanno alla base della democrazia possano trovare un doveroso riconoscimento e che sul tema sia possibile approfondire le tante proposte fatte da Fratelli d’Italia per risolvere i problemi del settore balneario anche sulla base di una proposta,…