I balneari avvertono Draghi: “Dopo l’estate pronti a scendere in piazza in 50mila contro gli espropri”

 

I balneari restano sul piede di guerra. Passata l’estate, ma non la truffa della direttiva Bolkenstein, minacciano la sollevazione nazionale contro l’esproprio voluto dalla Ue. “Non escludiamo di scendere in piazza quest’autunno contro il governo. Potremmo arrivare ad essere 50.000. Noi balneari come tutti i cittadini siamo ovviamente molto in pensiero per la prospettiva autunnale che si prospetta essere molto calda”. A parlare è Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio.

Bolkenstein, i balneari minacciano un autunno caldo
Preoccupato per quando, dopo i mesi estivi,  si andrà a discutere della direttiva Bolkenstein. “Quando – spiega – il governo andrà a scrivere i decreti attuativi sul decreto Concorrenza. Che normeranno, per esempio, la confisca delle nostre aziende. Per la nostra categoria se non ci saranno cambiamenti sarà un autunno durissimo. Non si può togliere il lavoro alle persone, frutto dei sacrifici dei lavoratori. La balneazione italiana rappresenta un unicum nel mondo ed è apprezzata da tutti”.

“Draghi dovrà rivedere le sue scelte scellerate”
Di fronte alle confische, alla perdita delle concessioni e del lavoro, il sindacato non esita a parlare di minaccia di morte. “Che rappresenta una scelta scellerata di Mario Draghi, che ci auguriamo possa rivedere la sua posizione”. Capacchione non usa mezze misure nel commentare le prospettive di un autunno caldo. Tra il costo della vita in aumento e il rischio per i balneari di vedersi espropriate le proprie attività sulla base dei decreti attuativi del ddl Concorrenza che l’esecutivo dovrà varare.

Balneari: SIB, boom in spiaggia a giugno

 

Segno positivo in tutte le regioni. Tornano i livelli pre-pandemia. Bene gli stranieri

È tornata, prepotentemente, la tradizionale “estate italiana”: la voglia di mare da parte degli italiani e dei turisti stranieri, i numeri di giugno lo confermano: le spiagge del Belpaese sono state prese d’assalto, segno più a doppia cifra in tutte le regioni per quanto riguarda le presenze del primo mese dell’estate rispetto allo stesso periodo del 2021.

Spiccano la Campania e la Puglia con un +40%, seguono Toscana con +30%, Liguria ed Emilia Romagna con +25%, bene anche le Isole maggiori con +25%.

“Siamo tornati ai livelli pre-pandemia, in alcune località li abbiamo anche superati, ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio. Il ‘tutto esaurito’ negli stabilimenti balneari lo registriamo, però, solo il week-end (ma questa è una prerogativa alla quale siamo, ormai e purtroppo, abituati da tempo).

Una tendenza accentuata dal caro carburante che riduce gli spostamenti degli escursionisti: coloro che si muovono giornalmente dalle aree interne verso la costa.

L’incremento dei prezzi e delle tariffe energetiche in generale (luce e gas), poi, stanno obbligando i turisti a contenere le spese risparmiando sulle consumazioni al bar o al ristorante”.

Ma il desiderio di normalità, dopo due anni di pandemia, prevale anche sulle preoccupazioni per le prospettive economiche negative dovute all’impennata dell’inflazione e al rallentamento della crescita generale a causa del perdurante conflitto ucraino.

Tra gli stranieri registriamo un ritorno di tedeschi, austriaci, svizzeri, polacchi, ungheresi, francesi e spagnoli che, privilegiano i litorali del nord e delle isole.

Benino gli americani, totalmente assenti i russi (un duro colpo per molte località in quanto hanno un’alta propensione alla spesa).

“Da parte degli imprenditori balneari – ha proseguito il presidente del Sindacato – confermiamo le precauzioni per l’andamento della pandemia, tanto che molti hanno conservato le distanze degli ombrelloni messe in pratica negli ultimi anni”.

Molto apprezzati dai clienti italiani e stranieri i nuovi servizi offerti come quello direttamente sotto l’ombrellone o le prenotazioni via whatsApp.

“Del resto il successo della nostra offerta nel turismo italiano, per cui la “vacanza” continua ad essere sinonimo di “mare” – ha precisato Capacchione – è dovuta proprio alla presenza di una balneazione attrezzata costituita dalla quantità e qualità dei servizi di spiaggia, che rendono questa tipologia di vacanza sicura e confortevole: un unicum nel panorama internazionale e che il mondo ci invidia”.

Ottimi i numeri delle prenotazioni per il mese di luglio e agosto, un grande segnale di speranza per l’economia del Paese e una vera e propria ‘boccata d’ossigeno’ per molte comunità locali che basano la propria sussistenza proprio dai proventi del comparto turistico.

“A parte la variabile dettata dalle condizioni atmosferiche e, soprattutto, dalle eccessive temperature – ha concluso Capacchione – gli imprenditori balneari, però, sono seriamente preoccupati per il futuro e quello delle proprie famiglie a causa di recenti interventi legislativi ‘confusi e pasticciati’, come la confisca e la messa a gara delle aziende balneari che, con un contenzioso esteso e profondo, rischiano di distruggere un modello di turismo efficiente e di successo costruito in decenni di sacrifici da decine di migliaia di famiglie di imprenditori balneari: lavoratori autonomi e piccole aziende che si tenta di sostituire con capitani d’industria dai forzieri ricolmi”.

Presenze sulle spiagge, rispetto allo stesso periodo del 2021, secondo un sondaggio condotto su un campione di imprese balneari italiane aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari/FIPE-Confcommercio:

Giugno 2022 %

Abruzzo +20

Basilicata +15

Calabria +15

Campania +40

Emilia Rom. +25

Friuli V. G. +20

Lazio +20

Liguria +25

Marche +15

Molise +15

Puglia +40

Sardegna +25

Sicilia +25

Toscana +30

Veneto +15