Rustignoli (Fiba): “Riforma concessioni balneari non va, servirà confronto con nuovo governo”

 

“Noi ci aspettiamo dal prossimo governo, e lo chiediamo, che si possa aprire, appena l’esecutivo sarà operativo, un tavolo di confronto sulla legge scritta per il nostro settore, che riteniamo sia stata messa a punto in modo frettoloso, senza aver consultato minimamente le rappresentanze della categoria. Ma, cosa ancora più grave, senza aver consultato Regioni e Comuni”. E’ la richiesta, sulla riforma delle concessioni balneari inserita nel ddl concorrenza, che arriva da Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, intervistato da Adnkronos/LAbitalia.  

Secondo Rustignoli “quella varata dal governo Draghi è una legge che aveva solo un obiettivo, quello di portare le concessioni all’evidenza pubblica. Ma che non contiene nulla per il percorso che serve per arrivare all’evidenza pubblica. Noi siamo in una fase di transizione. Come Fiba Confesercenti continuiamo a dire che non vogliamo eludere i principi europei. Ma questa fase di transizione per forza necessita di un percorso riformatore per giungere all’eventuale evidenza pubblica”, rimarca Rustignoli.  

“Questa legge non da nessun riferimento, è incompleta perchè manca dei decreti attuativi che dovrebbero appunto riconoscere il valore delle imprese e soprattutto ancora di più andare a sancire quello che è il ruolo delle Regioni, dei Comuni e dello Stato in quanto titolare del bene”, aggiunge.  

“Ribadisco che servirà e chiederemo un tavolo -continua ancora Rustignoli- appena il governo sarà operativo, visti anche gli impegni presi in campagna elettorale da tutto il centro destra ma in particolare modo da Fratelli d’Italia. L’onorevole Meloni comunque ha sempre avuto una posizione chiara nel dire: dobbiamo capire quali sono le strade da seguire e sicuramente non possiamo disperdere questo patrimonio d’imprese che comunque sono un valore per il nostro Paese. Quindi aprire un tavolo di confronto in cui nessuno chiede i miracoli e l’impossibile ma dobbiamo comunque riequilibrare questa situazione che con i mesi di governo Draghi, a nostro avviso, è stata affrontata in modo frettoloso, incompleto e a volte anche con modi non comprensibili”, rimarca.  

“Siamo pronti come sempre a rivendicare quelli che sono i nostri giusti diritti ma ancora di più poi pronti a scrivere quello che serve ovviamente per dare equilibrio. Siamo pronti al confronto e ci auguriamo ovviamente in una logica di priorità governative che ci sia la possibilità con i ministri di competenza per il nostro settore di confrontarci per trovare una soluzione di equilibrio ovviamente che debba tenere conto sia dei principi europei ma anche dei diritti degli imprenditori e delle famiglie che operano sul demanio”, conclude fermo Rustignoli.  Adnkronos/LAbitalia

Fonte immagine https://www.fibaconfesercenti.it/

Onorevole Zucconi (FdI): “Continuerò a battermi contro le assurde applicazioni della direttiva Bolkestein”

 

La battaglia contro assurde applicazioni della direttiva europea “Bolkestein” mi è stata affidata dal partito fin dalla mia elezione a Deputato nel 2018 e continuerò a portarla avanti con lo stesso impegno e la stessa forza di sempre”.  Lo afferma il deputato Fdi Riccardo Zucconi.

“Anzi, in qualità di parlamentare di maggioranza, mi impegnerò ancora di più affinché si metta una volta per tutte la parola fine alla possibilità dell’applicazione della direttiva ai concessionari balneari, al commercio ambulante, alle Guide Turistiche e – per altro verso – mi batterò anche contro la messa all’asta del Concessioni Idroelettriche (così importanti anche nella nostra provincia di Lucca). Fdi si è da sempre battuto per difendere realmente gli interessi di 30 mila aziende italiane; basti pensare alla bocciatura nel luglio scorso del nostro emendamento al disegno di legge sulla concorrenza, a prima firma della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, dove si chiedeva lo stralcio delle modifiche introdotte al Senato sui balneari, emendamento che ,ove approvato, avrebbe rimesso tutto in discussione. Si tratta di difendere un principio e gli interessi dell’Italia. Si tratta di far valere criteri di reciprocità e di concorrenza anche sul versante del fisco e delle energie. Ad oggi non è così e questo danneggia l’Italia. L’offerta turistica italiana è di altissima qualità e questo grazie anche alla capacità di uomini e donne di aver speso denari ed energie per trasformare le spiagge in luoghi affascinanti e accoglienti, come avvenuto ad esempio in Versilia.

Mandare a gara le concessioni balneari significherebbe aprire le porte alle grandi multinazionali, con il rischio anche di infiltrazioni criminali, mettendo allo stesso tempo in ginocchio migliaia di famiglie italiane. Proseguirò dunque fin da subito in sede parlamentare con il lavoro svolto fino ad oggi – conclude – affinché questo scenario possa essere scongiurato”.