Castelli, assessore Marche: “riordino concessioni avvenga solo dopo mappatura spiagge”

La direttiva Bolkenstein continua a tenere sulle spine migliaia di imprenditori e lavoratori stagionali delle Marche, e non solo. Questo accade perché il Governo sta dando vita a un tira e molla sulle concessioni balneari che mette a repentaglio un comparto senza cui il turismo si troverebbe senza una delle sue spine dorsali.
 
Per questo continuo a seguire con molta preoccupazione quanto sta avvenendo, convinto che la strada da intraprendere sia un’altra rispetto a quella imboccata dall’esecutivo nazionale e che vada scongiurata qualsiasi ipotesi di esproprio di fatto attraverso la messa a gara delle concessioni.
 
Mi riferisco, nel caso specifico, all’esigenza di completare la mappatura delle spiagge (come previsto dal Ddl Concorrenza) al fine di verificare i requisiti per l’applicazione della direttiva. Qualsiasi provvedimento di riordino del settore, infatti, può avvenire soltanto dopo il completamento della stessa.
 
Il rischio che si corre, oltre a quello primario di vedere vanificati gli sforzi e gli investimenti di un’intera categoria, è di obbedire supinamente alle imposizioni dell’Ue e, conseguentemente, di svendere le nostre spiagge.
L’auspicio, dunque, è che il Governo stralci ogni ipotesi di riordino e dia subito il via alla auspicata mappatura delle spiagge, in maniera concreta e reale. Dobbiamo evitare che la riforma del demanio marittimo infligga il colpo decisivo a migliaia di aziende, già messe a dura prova, negli ultimi due anni, dagli effetti nefasti del Covid.

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