Balneari: Federbalneari, dichiarazioni Ue non aderenti alla realta’

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 ‘Queste dichiarazioni dell’Ue non sono proprio aderenti alla realta’. Le imprese balneari sono fortemente discriminate poiche’ escluse dai processi di sviluppo e con un repentino blocco degli investimenti”. Lo dichiara Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia a seguito delle dichiarazioni di un portavoce della commissione Ue in merito alla sentenza del Consiglio di Stato sulla proroga delle concessioni balneari non oltre il 2023.
“Questa sentenza troppo rapida del Consiglio di Stato ha censurato il ruolo del Parlamento e alcune prerogative della Corte di giustizia dell’Unione europea. Il Governo Draghi avvii subito una riforma del comparto non discriminatoria verso le imprese turistiche balneari italiane e riavvi investimenti ed occupazione. Noi vigileremo su eventuali iniziative speculative che dovessimo riscontrare sulle spiagge italiane a fanno delle nostre imprese e del turismo”.
«L’esecutivo deve intervenire perché questa sentenza significa il caos per tutto il sistema del turismo», è l’appello del presidente di Federbalneari, che chiede anche di fare autocritica, «perché la mappatura di cui si parla in questi giorni è arrivata troppo in ritardo. I cardini della riforma erano già nella legge finanziaria approvata a dicembre 2018, ma non sono mai arrivati i decreti attuativi. Se lo Stato non legifera non è possibile che la colpa ricada sui concessionari e le loro famiglie». 
Si dice di un volume d’affari complessivo che «è sì di 15 miliardi ma sempre con una fiscalità del 65% della quale bisogna tenere conto, per cui è sbagliato dire che lo Stato incassa dalle attuali concessioni solo 100 milioni di euro. Non solo: anche su questa storia dei prezzi bassi delle concessioni, andrebbe ricordato che noi chiediamo da almeno dieci anni che si proceda a una riforma delle concessioni ma che lo Stato non l’ha mai concessa. Per noi sarebbe stato molto meglio dell’incertezza». 
Il danno sulle aziende «è immediato, perché in tanti nel settore rinunceranno a comprare e a investire per la prossima stagione, tanti cancelleranno gli ordini. E poi ci sono le attese tradite di chi, basandosi sulle aspettative al 2033 fissate dalla legge 145/2018, ha già avviato investimenti a lungo termine: è una cosa che si chiama legittimo affidamento. E ora cosa ne sarà di quegli investimenti?». La giunta di Federbalneari si riunirà il 17 novembre per prendere decisioni sulla linea politica e valutare tutti gli aspetti, compreso quello del danno. 

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