Farolfi (FDI): “Dopo le elezioni ricorso alla Corte Costituzionale per bloccare la sentenza del Consiglio di Stato”

 

Fratelli d’Italia non ha votato il disegno di legge ‘Concorrenza’ proprio perché non prevede misure compensative per le migliaia di imprenditori espropriati. In paesi come  Croazia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia sono possibili concessioni fino a una durata di 75 anni, in Italia gli stabilimenti balneari andranno all’asta alla fine del 2023.

Però, bisogna essere concreti. Dopo le elezioni, il primo provvedimento che adotteranno gli Uffici di presidenza di Camera e Senato, sarà un ricorso alla Corte Costituzionale per bloccare la sentenza del Consiglio di Stato che pone fine alle concessioni nel 2023, unico caso in Europa”.

Occorre ricordare che è stato lo stesso Frits Bolkestein (da cui prende il nome l’omonima direttiva Ue) a spiegare che “Le concessioni balneari sono beni e non servizi”, quindi non ricadono nella specifica normativa, riferita proprio ai servizi.

“Difenderemo i nostri imprenditori turistici fino all’ultimo ed eviteremo l’assalto straniero ai nostri stabilimenti balneari”, chiosa Marta Farolfi.

Cna: La definizione dei decreti attuativi va raggiunta con il confronto con le associazioni di rappresentanza

 

La Cna Balneari chiede che i decreti attuativi in materia di concessioni demaniali della Legge annuale per il mercato e la concorrenza tutelino e valorizzino il ruolo attuale del settore. In particolare, che tengano conto del livello di eccellenza raggiunto da un comparto costituito da 30mila aziende, perlopiù di piccole dimensioni e a conduzione familiare, riconoscendone il valore commerciale e assicurando congrui indennizzi ai concessionari.

La definizione di questi decreti – secondo Cna Balneari – va raggiunta ineludibilmente attraverso il confronto con le associazioni di rappresentanza del settore tenendo presente che sarà indispensabile un adeguato sostegno politico di fronte alle istituzioni europee. Diventa evidente, quindi, che non si possa procedere frettolosamente su questa delicata materia e che il tema dovrà entrare nell’agenda della prossima compagine governativa.