L’Esame del DL Coesione e la Questione Balneare: Un Nodo da Sciogliere alla Luce dei Risultati delle Europee

Oggi, in commissione Bilancio al Senato, riprenderà l’esame del decreto legge Coesione con la comunicazione degli emendamenti ritenuti improponibili. Sono 735 in totale le proposte di modifica al testo, e il percorso legislativo seguirà un iter ordinario poiché i gruppi di opposizione hanno rifiutato la proposta della maggioranza di procedere con i segnalati. Tra gli emendamenti più significativi, uno presentato dalla Lega, con prima firma di Massimiliano Romeo, si concentra sulla regolamentazione delle concessioni balneari.

Le Promesse Elettorali e i Risultati delle Europee

I recenti risultati delle elezioni europee hanno rafforzato la posizione dei partiti che avevano promesso di risolvere la complessa questione delle concessioni balneari. La Lega, in particolare, ha ottenuto un buon sostegno, consolidando la sua influenza sul panorama politico nazionale. Durante la campagna elettorale, il partito aveva promesso di mettere ordine nella gestione delle concessioni balneari, garantendo maggiore trasparenza e tutela per gli attuali concessionari.

L’Emendamento Romeo e le Nuove Proposte

L’emendamento presentato dalla Lega al DL Coesione introduce diverse novità mirate a regolamentare in modo più chiaro e strutturato il settore delle concessioni balneari:

  1. Trasparenza sulla Mappatura Costiera: La proposta richiede la pubblicazione dei risultati della mappatura del territorio costiero, effettuata dal tavolo tecnico istituito presso la presidenza del Consiglio. Questa mappatura individua le aree disponibili per lo sviluppo dei servizi turistici ricreativi e sportivi secondo criteri quantitativi e qualitativi, e la sua trasparenza mira a facilitare una pianificazione più efficace e sostenibile.
  2. Indennizzo per i Concessionari Uscenti: L’emendamento introduce l’obbligo di un indennizzo sul valore aziendale da riconoscere al concessionario uscente da parte del subentrante. Questo indennizzo serve a compensare gli investimenti effettuati dai concessionari uscenti, assicurando una transizione equa e tutelando gli interessi economici di chi ha operato nelle aree balneari.
  3. Prelazione per i Concessionari Attuali: Viene proposto un criterio di prelazione a favore del titolare della concessione esistente, offrendo un vantaggio competitivo per il rinnovo delle concessioni. Questo criterio mira a premiare chi ha già investito nel miglioramento e nella gestione delle aree balneari.

La proposta della Lega riflette l’impegno a mantenere le promesse elettorali fatte durante la campagna per le europee. La regolamentazione delle concessioni balneari è cruciale non solo per l’economia turistica del paese, ma anche per mantenere la fiducia degli elettori che hanno supportato il partito in base alle sue promesse di riforma.

Tuttavia, l’approvazione di queste proposte non è scontata. La discussione in commissione Bilancio sarà decisiva per determinare il futuro delle concessioni balneari in Italia. Le nuove norme proposte potrebbero favorire un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale, oltre a proteggere gli interessi dei concessionari esistenti. Resta da vedere se la maggioranza riuscirà a ottenere il consenso necessario per portare avanti queste riforme.

Le recenti elezioni europee hanno messo in luce l’importanza della questione delle concessioni balneari, con la Lega in prima linea nel promettere soluzioni concrete. L’emendamento Romeo al DL Coesione rappresenta un passo importante in questa direzione, ma il percorso legislativo sarà cruciale per vedere se le promesse elettorali si tradurranno in cambiamenti effettivi e duraturi. La trasparenza, l’equità e la sostenibilità rimangono al centro del dibattito, con l’obiettivo di garantire un futuro migliore per il settore balneare italiano.

Turismo, Croatti (M5S): In flessione le località balneari Romagnole, famiglie e lavoratori abbandonati dal governo

“Quella del 2023 non sarà l’estate dei record come trionfalmente preannunciato a giugno dal governo. Purtroppo sono ancora lontani i dati pre-Covid del 2019. Le analisi dei dati della stagione estiva evidenziano come le disuguaglianze sociali nel nostro Paese, sempre più accentuate da politiche del governo Meloni che continuano a colpire i più deboli e fragili a scapito dei più ricchi, si riflettono anche nelle vacanze: sempre più famiglie rinunciano o sono costrette a spendere meno mentre il turismo di lusso, meno esposto all’aumento dei prezzi, registra numeri record”: lo scrive in una nota il senatore riminese del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.

“Ecco allora il brusco risveglio della ministra Santanchè che a giugno profetizzava che avremmo avuto “un’estate rigogliosa con prestazioni sempre più elevate” e che “le prospettive superano ampiamente quelle espresse per il 2022”, mentre proprio il 13 agosto ha dovuto abbandonare i trionfalismi parlando di “stagione in chiaroscuro”. I dati in particolare parlano di una forte flessione nelle località balneari della Romagna, delle Marche, della Puglia e delle isole, queste ultime molto penalizzate dall’aumento dei costi dei trasporti. Il governo non parla di “flop turistico” naturalmente, perché i ricchi per cui si batte con ardore fin dal suo insediamento si stanno godendo le vacanze. Poco importa che sempre più famiglie siano state abbandonate all’aumento dei prezzi, all’aumento dei mutui, a lavori sottopagati e precari e abbiano dovuto rinunciare alle vacanze”: continua il senatore Croatti.

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Daniela Santanchè

“Questo governo delle disuguaglianze e delle ingiustizie sociali appare incapace anche turisticamente, con poche idee e confuse, nessuna pianificazione o strategia di medio-lungo periodo e in grado di partorire soltanto la campagna ‘Open to Meraviglia’ che ha fatto ridere il mondo. Tanti territori, come la nostra Riviera romagnola, vivono prevalentemente di turismo e del suo indotto, non si può improvvisare politicamente e non si possono sottovalutare gli impatti sociali ed economici che le politiche turistiche hanno su tante località italiane. Se il governo Meloni considera davvero il turismo “la principale industria del Paese” è necessario cambiare approccio, serve maggiore confronto e dialogo, servono strategie condivise e investimenti adeguati per realizzarle ed infine comunicazioni e campagne promozionali coerenti con gli obiettivi prefissati. Se questo è il percorso che si deciderà di intraprendere in futuro il M5S darà certamente il proprio contributo nell’interesse del Paese”: conclude il senatore romagnolo del MoVimento 5 Stelle.