Balneari: Sib, Antonio Capacchione confermato presidente

Antonio Capacchione, 65 anni, imprenditore pugliese di Margherita di Savoia, è stato riconfermato alla presidenza del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari Fipe/Confcommercio per il quinquennio 2024-2029.

“Il rinnovo delle cariche sociali del Sindacato, nell’assetto organizzativo dettato dal nuovo Statuto, è avvenuto nel segno della continuità sindacale – ha dichiarato Capacchione.

Il nostro obiettivo rimane la tutela delle aziende attualmente operanti e la salvaguardia di un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia.

Un rinnovato impegno per una legge che superi l’attuale caos amministrativo fornendo un quadro di certezze agli operatori pubblici e privati. Una legge che, quindi, applichi correttamente la direttiva Bolkestein, così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Il presupposto per la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti è la verifica della scarsità della risorsa demanio: cioè se c’è o meno l’impossibilità del rilascio di nuove concessioni demaniali. Più concorrenza significa più aziende, non sostituire i titolari di quelle esistenti, con la conseguenza, certa, di un incremento delle tariffe senza aumentare le spiagge libere. Serve una riforma che superi le attuali criticità come canoni ingiusti, per cui c’è chi paga troppo e chi troppo poco. Canoni versati allo Stato mentre le funzioni amministrative sono esercitate dai Comuni bisognosi di risorse per migliorare i servizi, soprattutto, nelle spiagge libere. Superare un trattamento fiscale nel complesso vessatorio con l’aliquota IVA più alta d’Europa. Semplificare gli adempimenti amministrativi che, attualmente, penalizzano e ostacolano gli investimenti”.

Balneari, successo della prima giornata di mobilitazione per la corretta applicazione dellla direttiva europea.

Nella giornata di ieri in tutti gli stabilimenti balneari italiani si è svolta la prima delle giornate di mobilitazione della categoria indetta da SIB-Confcommercio e Fiba-Confesercenti le sigle sindacali maggiormente rappresentative dei balneari italiani.

In ogni stabilimento balneare è stata affisso un manifesto/locandina in cui, nel celebrare la Festa della Repubblica, si ricorda che da ben 14 anni si è in attesa di una legge che applichi correttamente la direttiva Bolkestein.

Sono stati oltre 10 mila i balneari che hanno affisso il manifesto nei loro stabilimenti balneari. Dalla Sicilia alla Liguria; dalla Toscana alla Puglia; dal Lazio alla Sardegna; dall’Abruzzo alla Campania; dalla Calabria all’Emilia Romagna.

Dappertutto i bagnanti sono stati accolti con questo manifesto di protesta delle Organizzazioni sindacali di categoria: “i balneari italiani hanno avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato italiano che garantiva la continuità di lavoro. Non possono essere penalizzati per questo”.

La Direttiva Bolkestein così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea presuppone l’accertamento della scarsità della risorsa. L’impossibilità cioè del rilascio di nuove concessioni.

Il cd Tavolo Tecnico consultivo sulla cd mappatura delle concessioni demaniali marittime ha certificato che nel nostro Paese vi è la possibilità del rilascio di nuove concessioni e che quindi nuovi operatori possano svolgere questa attività. Non c’è pertanto necessità di “terremotare” un modello di balneazione attrezzata di successo e che il Mondo ci invidia.

È solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione che le sigle sindacali hanno in programma per spingere il Governo a fare il proprio dovere: emanare una legge di tutela di 30.000 aziende prevalentemente a gestione familiare. Si tratta di un settore costituito non da capitani d’industria dai forzieri ricolmi come purtroppo viene da tempo maliziosamente descritta ma di onesti lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e il frutto del loro lavoro.