Sib toscana in prima linea per difendere la categoria

Frandi e Nencetti, al vertice degli imprenditori balneari toscani, presenti a Firenze al Forum Internazionale del Turismo

“Siamo propositivi e determinati a continuare ad ogni livello, specialmente con la nostra regione, un percorso di collaborazione Istituzionale – ha dichiarato Stefania Frandi, Responsabile Area legale del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio, in occasione del Forum Internazionale del Turismo organizzato a Firenze a Fortezza da Basso. Vogliamo arrivare alla salvaguardia delle migliaia di imprese balneari che hanno creato dal nulla e sviluppato nel tempo una tradizione turistica che rappresenta un’eccellenza a livello mondiale”.

“Stiamo dialogando con la Regione Toscana in maniera molto positiva – ha aggiunto Alberto Nencetti, presidente S.I.B. Toscana. Un encomio al presidente Eugenio Giani e all’assessore economia e turismo Leonardo Marras con i quali stiamo collaborando fattivamente e che, soprattutto, ci stanno ascoltando in questo percorso – non facile – per riuscire a salvare la balneazione toscana, vero e proprio orgoglio dell’offerta turistica nazionale, e che accoglie ogni anno milioni di turisti, attirati dai nostri litorali per la qualità dei servizi di spiaggia che siamo in grado di offrire”.

Balneari, Capacchione (Sib) e Rustignoli (Fiba): “Il decreto sulle concessioni ci danneggia”

 

“Il provvedimento legislativo approvato, oggi, dal Parlamento sulle concessioni demaniali marittime vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte costituzionale con l’Ord. 161 del 7 ottobre scorso – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA/Confesercenti.

“A ciò si aggiunga l’irrisorio valore dell’indennizzo previsto calcolato sugli investimenti degli ultimi cinque anni, segnato dal Covid e dell’incertezza sulla durata delle concessioni. Già domani è convocato il Consiglio direttivo nazionale per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti. Registriamo, poi, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento non solo della categoria ma, anche e soprattutto, degli Enti concedenti (Regioni e Comuni) che esercitano le funzioni amministrative in materia”, aggiungono.

“Riteniamo che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, le quali da anni costituiscono un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo – proseguono -. Così come riteniamo sia interesse di tutti che questa questione non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche ma di un serio e obbiettivo dibattito pubblico. È comunque certo che continueremo a batterci, con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti, anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari”.

“Nell’interesse non solo dei concessionari ma del Paese. Sconcerta, poi – conclude la nota congiunta – l’esclusione dalla Bolkestein solo dei circoli sportivi non anche di coloro che dalla concessione ricavano il reddito esclusivo per la propria famiglia”, concludono Capacchione e Rustignoli.