Padovano (Sib): “In Abruzzo azione coordinata sulla proroga delle concessioni balneari”

Le proroghe delle concessioni balneari emanate dai comuni delle coste abruzzesi sono “frutto di un coordinamento tra i comuni stessi. Ma è improprio chiamarle proroghe delle concessioni perché in realtà sono proroghe delle evidenze pubbliche. Così come stabilisce l’articolo 118/2022”. Lo scrive il presidente della Confcommercio Pescara e della Sib Abruzzo, Riccardo Padovano, che parla di delibere “che non creeranno confusione nell’interpretazione della norma. Possiamo dire che in Abruzzo ha funzionato il coordinamento tra le associazioni di categoria che collaborano tra loro e che interagiscono con i comuni e con la Regione. Possiamo dire che si scrivono oggi le normative nei comuni tenendo fuori le appartenenze politiche”.

Tuttavia “oggi mi preme rimarcare, dopo la chiusura della delibera del Comune di Pescara, come quando c’è un buon lavoro tra le associazioni di categoria e tra queste la Sib Confcommercio con la politica che ascolta e si toglie le casacche delle appartenenze politiche, scrivendo le norme con il solo obiettivo di fare il bene della collettività. Le amministrazioni locali abruzzesi della costa hanno dimostrato di avere quello spirito che punti a far capire anche al governo nazionale che la strada giusta non può certo essere quella delle proroghe ma invece quella che deve portare ad una riforma di legge che deve avere come unico obiettivo quello di favorire una normalizzazione e non ricorsi e lavoro per i vari legali sull’interpretazione di una norma contorta”.

Questo, pertanto, deve essere il fine e dall’11 gennaio dovremo metterci tutti di nuovo al lavoro per una legge quadro che porti ad una riforma dei canoni demaniali e la soluzione dovrà essere condivisa dagli operatori stessi con la politica, che dovrà fare la sua parte per la risoluzione del problema. Parlare oggi sui social non porta a nulla. Occorre invece intraprendere la strada di una collaborazione e di un coordinamento così come i comuni costieri abruzzesi hanno dimostrato di saper fare”, conclude Padovano. 

Spiagge, Padovano (Sib): “Abruzzo segua esempio Cattolica su dune”

“A Cattolica i balneari romagnoli e i bagnini costruiscono le dune (cumuli di sabbia costituiti per riparare la spiaggia e le strutture dalle mareggiate) e ci lanciano un messaggio di turismo permanente ribadendo il fatto che anche le opere di manutenzione autunnale e invernale rappresentano un fiore all’occhiello della loro attività”.

osì il presidente della Sib (Sindacato italiano balneari) Abruzzo Confcommercio Riccardo Padovano che a tal proposito, rifacendosi all’esempio della Romagna aggiunge:

“Io invece riscontro in diversi comuni della costa abruzzese che ci sono resistenze da parte dei sindaci e degli amministratori. Se il titolare di una attività balneare volesse mettere in piedi un’azione a difesa della propria struttura spesso trova resistenze da parte di tecnici ed esperti dei vari comuni che spesso in base a non si sa quali principi spesso rispondono negativamente alle iniziative proposte”.

“Credo invece – prosegue Padovano – che sulla difesa della costa debba essere investita la Regione e la sezione difesa della costa. Questo invito così lo rivolgo oggi all’ingegner Marcello D’Alberto che possa chiarire meglio la questione. Sapere se uno stabilimento balneare può allestire delle difese contro le mareggiate che iniziano proprio di questi giorni per arrivare fino a gennaio Se è possibile dunque come credo allestire e preparare della aree dunali che possano servire a non far travolgere dal mare oltre che le strutture balneari ma anche strade, marciapiedi e civili abitazioni come per esempio a Francavilla al Mare”.

“Io credo che da parte delle amministrazioni locali non ci debbano essere pareri immotivati. Facciamolo dire ai tecnici della Regione come fare una duna. Per questo credo che l’esempio di Cattolica sia da prendere da esempio per la difesa delle nostre spiagge senza che un qualsisia tecnico o funzionario comunale non sappiamo per quale motivo possa dire no o come farle. Come fare le dune deve dircelo la Regione Abruzzo a cui chiedo di tecnicamente di far sì che una qualsiasi amministrazione non intralci chi vuole costruire una duna per la difesa del bene pubblico”, chiosa Padovano.