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Balneari, Ostia: Assegnate le 30 concessioni il 30% a nuovi gestori

Sono oltre 100 le offerte ricevute, media royalties salite al 12% e oltre il 30% di nuovi gestori

Si è conclusa la procedura di aggiudicazione delle 31 concessioni balneari messe a bando da Roma Capitale per il litorale di Ostia. Sul sito istituzionale è stata pubblicata la graduatoria, a seguito di oltre 100 domande pervenute. Sono stati assegnati 30 lotti (24 stabilimenti, 4 ristoranti e 2 chioschi), mentre uno è rimasto senza offerte, per il quale l’Amministrazione sta già lavorando per un nuovo bando.
Per la prima volta, si è vista la partecipazione di cooperative sociali. Numerosi progetti selezionati sono stati presentati da imprese con certificazioni di parità di genere, altrettanti prevedono interventi per garantire piena accessibilità, l’utilizzo di materiali ecosostenibili, tecnologie per la pulizia delle acque e strumenti digitali per la prenotazione dei servizi. Le associazioni locali contribuiranno con attività culturali e sociali rivolte a bambini, famiglie e anziani.
Il bando, concepito per favorire un’ampia partecipazione, ha garantito un equilibrio tra innovazione, esperienza e radicamento territoriale. Tra le novità, l’introduzione delle royalties: la base d’asta fissata al 2% del fatturato ha prodotto un rialzo medio del 12%, che consentirà a Roma Capitale di disporre di maggiori risorse per potenziare i servizi sul Litorale.
“La grande partecipazione ai bandi pubblicati conferma quanto sia alto l’interesse per il litorale di Roma. I numeri parlano chiaro: oltre 100 offerte, royalties in crescita, più spazio alle imprese con certificazioni di parità di genere e un significativo rinnovamento dei concessionari. Vogliamo costruire un modello più trasparente e sostenibile e queste assegnazioni vanno in questa direzione: un’attenta pianificazione, maggiori investimenti e una visione chiara di sviluppo restituiranno al mare di Roma la centralità che merita”. Le parole del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
“Con questo bando si apre una nuova fase per il litorale romano” ha dichiarato l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Andrea Tobia Zevi. “Mentre prosegue l’iter per dotare il demanio marittimo di un nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili, con i bandi abbiamo comunque deciso di avviare una trasformazione concreta. E il territorio ha risposto con idee, qualità e coraggio. L’obiettivo più importante resta quello di restituire al mare di Roma il suo ruolo pubblico e collettivo, come spazio accessibile, curato e realmente condiviso”.

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Ostia, stagione balneare 2025 a rischio tra incendi e ricorsi

Nella giornata del 24 marzo 2025, due incendi hanno colpito altrettanti stabilimenti balneari a Ostia, sollevando preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle strutture e alle possibili cause dolose.

Il primo incendio si è verificato nel pomeriggio presso lo stabilimento “Le Dune”, situato sul lungomare Caio Duilio. Le fiamme hanno distrutto sei cabine in legno e ne hanno danneggiate altre due. Fortunatamente, non si sono registrati feriti.

In serata, un secondo incendio è divampato presso lo stabilimento “Belsito”, in piazza Sirio. In questo caso, le fiamme hanno interessato una cabina, causando danni limitati grazie al rapido intervento dei vigili del fuoco.

Entrambi gli stabilimenti sono gestiti da figure di spicco nel settore balneare: “Le Dune” è di proprietà di Renato Papagni, ex presidente di Federbalneari, mentre “Belsito” è gestito da Edoardo Moscara, leader del Sib Confcommercio. Le autorità stanno indagando sulle cause dei roghi, non escludendo l’ipotesi dolosa.

Questi episodi si inseriscono in un contesto di tensione legato alla direttiva Bolkestein e alla liberalizzazione delle concessioni balneari, tematiche che vedono coinvolti direttamente i gestori degli stabilimenti colpiti.

Le indagini sono in corso per determinare le cause esatte degli incendi e individuare eventuali responsabili.

In questo scenario, in data odierna, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Roma contro la sospensiva del TAR, sbloccando i bandi per l’assegnazione delle concessioni di 31 stabilimenti balneari. Il sindaco Roberto Gualtieri ha accolto la decisione con soddisfazione, sottolineando l’importanza di rilanciare il litorale romano nel rispetto delle normative europee sulla concorrenza.

Tuttavia, le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione riguardo ai tempi ristretti per l’organizzazione della prossima stagione balneare, prevista per iniziare il 1° maggio.

“Questa ordinanza non convince per la stringatezza e la fragilità delle motivazioni – ha commentato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. La possibilità degli attuali gestori di partecipare alla gara non può prevalere come, invece, argomenta il Consiglio di Stato su ogni altra valutazione, circa l’evidente illegittimità del bando rispetto alla normativa vigente, così come chiarito dal Tar del Lazio. Questa ordinanza che è cautelare – quindi provvisoria – non elimina, anzi alimenta, ulteriormente il caos sulla balneazione attrezzata a Roma prodotto da un provvedimento frettoloso e giuridicamente sbagliato che, siamo convinti, sarà accertato e dichiarato nel merito”.

“Sussiste il rischio concreto e reale che gli stabilimenti balneari del Lido di Roma non possano essere operativi e completamente funzionanti per la prossima stagione estiva – conclude Capacchione, lanciando un grido di allarme. – Spetta adesso al Comune di Roma evitare il verificarsi di questa gravissima eventualità”.

“Tanta euforia da parte del sindaco Gualtieri e dell’assessore Zevi per la decisione del Consiglio di Stato che ha decretato lo stop della sospensiva del Tar al bando delle concessioni balneari del litorale romano mi sembra del tutto fuori luogo per una serie di motivi anche perché è una decisione cautelare e non definitiva. Diciamo subito che è veramente ridicolo fare nuove gare per un anno solo e che sembra altrettanto bizzarro pensare che si arrivi alle nuove concessioni entro il 1° maggio, data di apertura della nuova stagione, avendo quindi a disposizione poco più di un mese. Inoltre è bene ricordare che manca ancora il decreto governativo che stabilisce gli indennizzi ai concessionari uscenti, che non è stato approvato il piano di utilizzazione degli arenili (Pua) e che la norma nazionale concordata con la Commissione Europea ha spostato le gare al 2027. Non si tratta di difendere uno status quo, ma di dare certezze ad un settore che invece al momento naviga a vista, in attesa della pronuncia del Tar sul merito prevista per il prossimo ottobre che potrebbe rimescolare tutte le carte”.

Nonostante gli entusiastici commenti di certa stampa e del sindaco Gualtieri, resta una grandissima incognita per la prossima stagione balneare. Chi si accollerà i costi per la gestione di un solo anno considerando anche che molti stabilimenti sono gravemente danneggiati dalle mareggiate invernali?