Federbalneari Italia: Iva al 22% pagata solo da turisti stabilimenti

Solamente gli stabilimenti balneari continuano a pagare l’Iva al 22%, dopo che l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche per marine, porti turistici e attività di ormeggio, si applica l’Iva agevolata al 10%.
“Siamo felici che i nostri colleghi dei porti abbiano raggiunto questo importante obiettivo, ma allo stesso tempo dobbiamo constatare che ad oggi, nel comparto del turismo, gli imprenditori balneari sono gli unici a dover pagare l’Iva al 22% con un aggravio, che purtroppo ricade come sempre sul portafoglio dei consumatori finali e dei turisti” considera Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia, anche perché l’IVA media sui servizi turistici in UE è’ pari al 5,5% in media. Indispensabile un tavolo di confronto urgente al governo sul tema e per essere maggiormente competitivi nel Mercato turistico, necessario valutare la modifica di una norma che pesa in termini economici sul consumatore finale per 12 punti percentuali. Sarebbe un risparmio importante per moltissime famiglie italiane ed un allineamento all’intero comparto del turismo Made in Italy. Ci aspettiamo un segnale dal Governo.’

Federbalneari: “Bene il tavolo ma preoccupa lo stato di incertezza, via alla mappatura” 

Alla prima riunione del tavolo tecnico consultivo interministeriale in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, convocato e guidato dalla presidenza del Consiglio, FEDERBALNEARI Italia, rappresentata dal suo presidente Marco Maurelli, “pur esprimendo forte preoccupazione da mesi per il proliferarsi di voci su gare delle concessioni esistenti, prima della scadenza naturale dei termini, prevista al 31 dicembre 2024 e ben prima della sentenza europea”, ha chiesto di “mettere ordine anche al rapporto con gli enti concedenti che si stanno muovendo in disaccordo con la norma statale”. Altra richiesta, spiega Federbalneari, quella di “sospendere subito la pianificazione turistica delle aree demaniali” e di “portare avanti in modo corretto la determinazione della mappatura delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali e delle molteplici aree disponibili presenti, prevista dalla legge sulla concorrenza. Occorre mettere ordine al rapporto tra comuni, Stato e Regioni per le specifiche competenze come previsto dalla legge, in ordine alle valutazioni sulla scarsità della risorsa naturale (spiagge e specchi acquei italiani). Siamo d’accordo sui tempi richiesti dal Mit per avviare la determinazione della banca dati a partire dal sistema informativo del demanio che ha tuttora gravi lacune”. “Siamo soddisfatti di questa prima riunione, perché possiamo dirlo, è il tavolo più importante della storia del sistema delle concessioni demaniali per il turistico ricreativo e della nautica, in quanto la sua connotazione tecnica stabilirà se la mappatura delle concessioni demaniali che dovrà fare lo Stato potrà essere utile per definire la scarsità o meno della risorsa naturale, così come è stato affermato anche dalla recente sentenza della Corte di Giustizia europea”, commenta Maurelli. “Questo tavolo, dunque, è fondamentale perché consente al governo di portare a Bruxelles una riforma del sistema concessorio che sia compatibile con l’ordinamento interno”. Il tavolo è stato aggiornato al 4 luglio.