Parte la campagna di Legambiente “Spiagge e fondali puliti”

Il 12, 13 e 14 maggio si terrà Spiagge e Fondali Puliti, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e alla pulizia dei rifiuti abbandonati lungo le nostre bellissime coste.  Sono ancora tanti, troppi, i rifiuti sulle nostre spiagge. Lo scorso anno abbiamo censito 834 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia: in gran parte plastica,  l’84%, e  tanti i rifiuti usa e getta, il 46% del totale raccolto. Dati preoccupanti. La plastica, ormai lo sappiamo bene,  non si dissolve mai e l’impatto sull’ecosistema marino è devastante. E anche sulla nostra salute, le microplastiche hanno pervaso la catena alimentare.  È importante prenderci cura delle nostre spiagge, dei nostri fiumi e del nostro mare, a partire dai nostri stili di vita: da una corretta raccolta differenziata alle battaglie per chiedere leggi sempre più puntuali nella gestione dei rifiuti. Ma anche impegnandoci attivamente: il mare ha bisogno di noi,  ripulire le spiagge e i fondali dai rifiuti è un atto di protesta e di cura per il bene comune. Quanti rifiuti si trovano sulle spiagge italiane? Ancora troppi! Con l’indagine Beach Litter 2023 abbiamo monitorato 38 lidi in 15 regioni: censita una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia,  di cui il 72,5% è composto da plastica. Il marine litter , ossia i rifiuti dispersi in mare o lungo le coste, resta una delle grandi minacce ambientali da affrontare a livello globale. Sono causa di inquinamento che arreca gravi danni agli ecosistemi oceanici, impattando sia sulla fauna selvatica che sugli esseri umani. Con l’indagine Beach litter, uno straordinario lavoro di citizen science ad opera di centinaia volontari dei circoli locali di Legambiente, ogni anno monitoriamo e classifichiamo i rifiuti dispersi sulle nostre spiagge, per tenere alta l’attenzione su questa emergenza che colpisce duramente anche i nostri lidi.   >>Infografica dati Beach Litter 2023 La fografia scattata quest’anno sulle nostre spiagge è sempre, purtroppo,  impietosa: le spiagge rimangono l’indecorosa pattumiera delle nostre attività. Dalla plastica ai mozziconi di sigaretta, da cotton-fioc agli assorbenti igenici, i rifiuti che abbiamo trovato sono la testimonianza di abitudini scorrette e nocive per l’ambiente.  In particolare abbiamo monitorato  38 spiagge relative a 15 Regioni (Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna). Su un totale di 232.800 mq di area campionata sono stati contati 36.543 rifiuti, una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Immaginate due corsie di una piscina olimpionica completamente piene di rifiuti di cui il 72,5% è composto da polimeri artificiali/plastica, che si attestano come sempre il materiale più trovato. Ma quest’anno a peggiorare il quadro sono i rifiuti di vetro/ceramica (9,2% del totale), composti per lo più da materiale da costruzione (tegole, mattoni, piastrelle ecc.) smaltito irregolarmente in spiaggia. Seguono il metallo (6,8% dei rifiuti raccolti) e la carta e cartone (il 3,9% del totale). Il restante materiale raccolto è costituito da tessuti, legno trattato, gomma, bioplastica, rifiuti da cibo e sostanze chimiche.    TOP TEN DEI RIFIUTI SPIAGGIATI  Circa la metà del totale di questi rifiuti monitorati (il 52% del totale) è rappresentata da sole 10 tipologie di oggetto (sulle 180 categorie totali) rispetto alle quali emergono due elementi: da un lato, l’ingresso in top ten, direttamente…