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Aerial photography of tourists playing and taking sunbath on a sandy beach in Positano, Italy

Sicilia, Uffici del Demanio Marittimo (STA) fermi: paralisi amministrativa a danno di imprese e territorio

Risulta all’ Associazione Turistica balneare che gli uffici del Demanio Marittimo in Sicilia, STA (Strutture dell’Ambiente e del Territorio), ancora oggi, non possono istruire nessuna pratica perché in attesa di nuove direttive da parte dell’Assessore regionale del Territorio e Ambiente.

Una situazione di “stallo” drammatica ancora in atto dal 16.05.2025, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’abrogazione dell’art. 4 della LR n. 32 del 16.12.2020. L’unico e importante lavoro del sistema operativo-amministrativo sul Pubblico Demanio Marittimo di ogni Provincia della Sicilia svolto dalle STA, si è fermato e rischia di bloccare anche l’economia dell’isola e delle
imprese turistiche a stagione balneare già abbondantemente avviata. All’ex Presidente della regione, On. Musumeci e all’ex Assessore al Territorio e Ambiente, On. Cordaro, avevamo chiesto ed ottenuto l’articolo 4 che sul Pubblico Demanio Marittimo della Sicilia, proprio per semplificare tutte le procedure amministrative.

Un sistema che funzionava benissimo! Dopo cinque anni di lavoro importante dei Direttori e conoscenza acquisita delle norme sul Pubblico Demanio Marittimo, l’Assessore ha ben pensato di “cancellare” i poteri alle STA e vanificare tutto per ritornare nuovamente all’esame centralizzato delle pratiche a Palermo, alla firma di un solo soggetto. Una brutta esperienza che noi, operatori del demanio, ben conosciamo. Tempi in cui per una semplice autorizzazione si attendeva mesi, anni e senza certezze.
Quindi, nel terzo millennio, con le decisioni del nuovo Assessore al Territorio e Ambiente che in pochi mesi ha stravolto l’intero quadro normativo sul PDM della Sicilia e senza una concertazione con le sigle sindacali, in Sicilia, al contrario del resto del mondo, facciamo passi indietro, non avanti. Un atto che sembra anche essere solo di sfiducia nei confronti dei dirigenti delle STA, infatti si legge nella relazione esplicativa alla proposta di emendamento in IV Commissione. Eppure ci risulta che i dirigenti delle STA, in tutti questi anni, hanno lavorato bene e raggiunto anche gli obbiettivi contrattuali previsti con una valutazione positiva del lavoro svolto e certificata anche dall’ex Direttore Generale Dott.ssa Patrizia Valenti inviata, peraltro, anche al Presidente della Regione Sicilia, On. Schifani.

Quindi, se in tutti questi anni i Dirigenti delle STA hanno operato nel rispetto della legge, tanto da essere anche gratificati del lavoro svolto, quale il motivo per cui l’Assessore regionale al Territorio e Ambiente invece ha ottenuto la loro soppressione?

L’ Associazione Balneari: “La Regione confermi la proroga delle concessioni al 2033”

L’incontro dell’Associazione Turistica Balneare Siciliana, tenutosi il 7 ottobre 2024 presso il Teatro Garibaldi di Piazza Armerina, è stato un importante momento di confronto per i concessionari balneari della regione. L’assemblea ha visto la partecipazione di rappresentanti provenienti da tutte le province siciliane per discutere sulle attuali sfide legate alla gestione del Demanio Marittimo e, in particolare, sull’applicazione della Direttiva Europea 123/2006, nota come direttiva Bolkestein.

I balneari siciliani hanno ribadito il loro sostegno alla Legge Regionale n. 24 del 2019 e al Decreto Arta n. 137/Gab del 21.05.2020, richiedendo che tali normative vengano pienamente rispettate per estendere le concessioni demaniali fino al 31 dicembre 2033. Questo prolungamento, secondo i concessionari, è giustificato dalla peculiarità della situazione in Sicilia, dove il rilascio delle concessioni è avvenuto attraverso un iter specifico che include verifiche da parte dell’amministrazione regionale e il pagamento di diritti fissi e fidejussioni assicurative.

L’incontro ha messo in evidenza alcuni punti chiave:

  1. Inapplicabilità dell’estensione automatica: La sentenza del Consiglio di Stato n. 17 e 18 del 2021 ha stabilito che l’estensione “automatica” delle concessioni non è valida, ma in Sicilia, tale estensione è avvenuta su richiesta dei concessionari e dopo un nuovo iter istruttorio. Questo processo ha reso le concessioni valide fino al 2033, sottoponendole comunque a verifiche future da parte della Regione.
  2. Differenza rispetto al resto d’Italia: A differenza di altre regioni italiane, in Sicilia le concessioni sono state estese dopo un nuovo iter, con l’introduzione di procedure amministrative aggiuntive, come il pagamento di diritti fissi e il rilascio di nuove fidejussioni a garanzia delle concessioni fino al 2033. Questo aspetto sottolinea la specificità del quadro normativo siciliano e l’autonomia gestionale della regione.
  3. Occupazione del demanio marittimo: Attualmente, solo il 19% dei 1.500 km di costa siciliana è occupato da attività balneari e commerciali, con gli stabilimenti balneari che rappresentano circa l’8% del totale. Nonostante ciò, il settore balneare è considerato fondamentale per lo sviluppo turistico regionale. I concessionari hanno sottolineato come la Sicilia abbia già messo in atto procedure per rilasciare nuove concessioni e tutelare quelle esistenti, attraverso specifici decreti assessoriali.
  4. Prospettive di sviluppo: I balneari siciliani hanno ribadito la loro convinzione che la direttiva Bolkestein, che impone gare per il rilascio delle concessioni in caso di scarsità delle risorse naturali, non sia applicabile in Sicilia, dove le risorse demaniali sono sufficienti per tutti i concessionari. Questa posizione rafforza la validità dei titoli concessori fino al 2033, garantendo stabilità agli imprenditori del settore.

Durante l’incontro, sono state avanzate proposte migliorative da presentare all’amministrazione regionale, mirate a una gestione più efficiente e trasparente del demanio marittimo siciliano. Il dibattito si è focalizzato sull’importanza di difendere gli investimenti fatti dai concessionari e di garantire uno sviluppo turistico sostenibile, con un’attenzione particolare alla salvaguardia delle coste e delle attività economiche che ne dipendono.

In conclusione, l’assemblea ha rafforzato l’unità del settore balneare siciliano nella lotta per la difesa dei propri diritti e investimenti, confermando la volontà di collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni che possano garantire un futuro solido e sicuro per il turismo balneare in Sicilia. I concessionari hanno dichiarato di essere pronti a portare avanti la loro battaglia, nel rispetto delle leggi regionali e nazionali, per assicurare la continuità delle loro attività fino al 2033 e oltre.