Concessioni demaniali: Ass Marco Scajola, “Governo si attivi per un provvedimento che tuteli le imprese balneari italiane””

GENOVA. “A dieci giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato, che ha indicato nel 2023 la scadenza delle concessioni demaniali marittime, ancora nulla di concreto si è mosso da parte del Governo per risolvere una situazione che rischia di colpire in maniera devastante un settore strategico e produttivo del turismo italiano e ligure, con famiglie e posti di lavoro messi a rischio. Chiedo al Governo entro e non oltre la fine dell’anno un provvedimento forte, coraggioso e risolutivo che possa dare certezze e stabilità alle migliaia di imprese coinvolte”. Così l’assessore al Demanio Marittimo e Coordinatore nazionale del tavolo delle Regioni sul Demanio Marittimo,  Marco Scajola in merito alla scadenza delle concessioni balneari a dicembre del 2023.
“In questi giorni – ha aggiunto l’assessore Scajola – molte forze politiche hanno espresso la loro vicinanza e la loro preoccupazione per le sorti delle spiagge italiane, che potrebbero diventare terra di conquista da parte delle multinazionali straniere. Bene, però adesso si passi dalle parole di vicinanza ai fatti, attraverso atti concreti che devono e possono essere unicamente assunti all’interno del Parlamento e dal Governo. Tutte le regioni con alto senso di responsabilità e senza alcuna strumentalizzazione di tipo politico, hanno sin da subito dimostrato coerenza e disponibilità a collaborare con il Governo, a cui però spetta una prima mossa importante e attesa”. 

“Concessioni balneari, le nuove gare non siano strumento per espropriare le piccole imprese”

ANCONA – Il 9 novembre scorso, il Consiglio di Stato ha sentenziato che le concessioni demaniali marittime oggi in vigore sono prorogate solo fino al 2023. Dal 2024 dovranno essere messe a gara nel rispetto delle regole europee. La decisione è arrivata dopo che il Governo, nell’approvare il ddl Concorrenza, aveva scelto di mantenere le concessioni balneari fino al 2034 e nel frattempo procedere solo ad una loro mappatura.
Se il Consiglio di Stato ha voluto con questa sentenza garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero e una correlata offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, “è però necessario che i bandi di gara siano regolamentati – spiega Gustavo Ghidini, presidente di Movimento Consumatori – con lungimiranza e nel reale perseguimento di politiche pro-concorrenziali, altrimenti rischiamo semplicemente, in nome della concorrenza, di trasferire questo intero settore da circa 10 mila piccole imprese per lo più a conduzione familiare, a un oligopolio controllato da pochi grossi gruppi, più probabilmente, stranieri vista l’attrattività del nostro patrimonio costiero. Il Governo deve quindi mettere alcuni paletti prima del 2024. Andrebbe sostituito il criterio della vincita del bando per massima offerta e si dovrebbe limitare la possibilità di acquisizione di concessioni da parte di un singolo gruppo: al massimo una concessione per regione e tre su tutto il territorio nazionale, altrimenti favoriamo esclusivamente la creazione di posizioni oligopolistiche a favore dei grandi gruppi”, conclude Ghidini.