LEGA SARDEGNA: IL GOVERNO NAZIONALE INTERVENGA SULLA QUESTIONE E VARI UNA RIFORMA DEL SETTORE INTEGRALE!”

 
Lega: mozione sulla riforma del demanio marittimo
 
Nodo ‘balneari’, la Lega della Sardegna spinge affinché “il governo nazionale” vari “una legge quadro di riforma integrale e risolutiva, così come richiesto ormai da troppo tempo dall’Unione europea”. Questo in sintesi è ciò che chiede il Gruppo Lega Salvini Sardegna in Consiglio regionale nella mozione oggi depositata in Consiglio. Leghisti che in una nota contestualizzano la situazione:
 
“La Regione Sardegna, con oltre 1.800 chilometri di costa, è la Regione italiana con il maggiore sviluppo costiero, un dato che le consente di essere tra le regioni italiane maggiormente rappresentative del settore balneare. Le imprese balneari della Sardegna sono principalmente e prettamente gestite a livello familiare. 
In molti casi trattasi, addirittura, di microimprese gestite direttamente dall’imprenditore, che trae l’unico o prevalente reddito per il sostentamento proprio e della famiglia da tale attività.
 
Per gli esponenti del Carroccio sardo “In un contesto simile è facile intuire come la sentenza del 9 novembre 2021 del Consiglio di Stato, con la quale si stabilisce che le attuali concessioni rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2023, andando in netto contrasto con quanto stabilito dall’articolo 1, commi dal 682 al 684 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 e ribadito con l’articolo 182, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 che fissava la scadenza al 31.12.2033, abbiamo gettato nel panico i nostri imprenditori balneari.
Imprenditori, peraltro, che nel corso degli anni hanno effettuato investimenti importanti ed esosi al solo fine di garantire un servizio di qualità ai fruitori delle spiagge e la sicurezza della balneazione”.
 
Siamo ben consapevoli che in questo particolare e fragile quadro normativo potrà incidere seriamente solo ed esclusivamente il governo nazionale, andando a varare una legge quadro di riforma integrale e risolutiva, così come richiesto ormai da troppo tempo dall’Unione Europea, ma come Regione, come Consiglio Regionale, come esponenti di territori fortemente interessati da questa pesante spada di Damocle pendente sulla di testa di tante, troppe famiglie abbiamo il dovere di sollecitare un intervento decisivo e concreto.
 
Questo è ciò che chiediamo nella mozione quest’oggi depositata in Consiglio, certi che la nostra piccola impresa balneare deve essere tutelata in ogni modo e con ogni mezzo lecito. Certi che le nostre coste non possono essere trasformata in terra di conquista ad opera di grandi imprenditori lontani dalla filosofia d’impresa che ha contraddistinto le attività nelle nostre coste sino ad oggi.”
 
Gruppo Lega Salvini Sardegna in Consiglio Regionale
 
 

Marco Maurelli (Federbalneari Italia): Parlamento luogo della democrazia a tutela delle imprese turistiche. Evitare che nostre 21.000 spiagge vadano ai fondi stranieri

IN MERITO ALL’INCONTRO RICHIESTO CON IL GRUPPO FDI

Federbalneari Italia esprime fiducia per quanto emerso dal confronto richiesto con il Gruppo di Fratelli d’Italia. Il presidente Marco Maurelli nel proprio intervento ha sottolineato come la sentenza del Consiglio di Stato debba essere corretta da “sentenza politica” al giusto alveo delle proprie competenze del diritto amministrativo e non nella sostituzione del potere amministrativo su quello legislativo. “Sono stati calpestati i diritti delle imprese turistiche su temi quali la tutela del legittimo affidamento, sulle sentenze conseguite e favorevoli ed ora non più ed annullate, sui canoni di concessione da ora a base d’asta poiché dovrebbero favorire la concorrenza, sulle competenze della CGUE trascritte e superate dal Consiglio di Stato anch’esse ed ora anche paradossalmente nel forte rischio di esclusione della categoria dal percorso di riforma di questo comparto che Federbalneari Italia chiede da 10 anni ormai per dare certezze al turismo costiero italiano – spiega il Presidente Maurelli – Abbiamo chiesto all’On. Meloni di vigilare e di “parlamentarizzare” su questa crisi indotta del modello d’impresa italiana delle coste e chiesto a gran voce che il Governo risolva il grande caos generato dalla sentenza del CDS. Si giunga presto al tavolo di riforma delle concessioni demaniali passando da una legge transitoria attraverso il coinvolgimento dei comuni e delle regioni, organizzando e comprendendo al meglio il percorso da seguire per la scrittura delle nuove regole. Ci dichiariamo inoltre fortemente contrari a far si che venga calpestato in questo modo il lavoro dei comuni e delle regioni italiane su temi quali la pianificazione turistica ed urbanistica dei territori che per proprie peculiarità meritano il rispetto del Governo. La riforma è ora esiziale per il comparto. Necessaria ora più che mai l’unità delle associazioni” conclude il Presidente.