Della Vedova (Più Europa) contro Meloni: “Posizioni demagogiche che non hanno nulla di patriottico”

Sale la tensione tra maggioranza e opposizione sul tema delle concessioni demaniali che sta entrando nel vivo dopo che Draghi ha acquisito il dossier dei rinnovi.  A questo proposito Della Vedova ha scritto oggi una nota su Facebook.

“Sulle concessioni balneari è aperto il festival della propaganda. Non c’è nulla di patriottico nella proposta di Fratelli d’Italia di prorogare di 99 anni le concessioni. Una posizione demagogica e clientelare, argomentata con il solito complottismo contro la Ue e le immancabili multinazionali.
Mettere a gara le concessioni non significa toglierle a nessuno, ma semplicemente sanare una situazione di rendita e di mercato inaccessibile a nuovi operatori, che costringe lo stato italiano a rinunciare a ingenti risorse.
Si studino modalità di gara che tengano in conto gli investimenti recenti fatti e consentano chi ha già le concessione di partecipare alle gare. Ma il demanio pubblico non può essere ceduto in utilizzo per cifre palesemente non adeguate ai fatturati e agli utili realizzati. Un po’ di concorrenza, anche in questo settore, è vitale per aumentare la produttività degli investimenti e dare occasioni ai più giovani.
Il Governo ha buone ragioni, oltre alle sanzioni per l’infrazione al diritto europeo, per andare avanti”.

Concessioni, Gagliardi (Coraggio Italia): Sia la politica a trovare soluzioni

“In Italia ci sono 30mila imprese che operano nel comparto balneare, che da troppo tempo vivono in un limbo normativo a causa dell’inerzia con cui è stata affrontata la questione della regolamentazione delle concessioni demaniali marittime. È dovere della politica tutelarle, non si può più rimandare”. Così la parlamentare di Coraggio Italia Manuela Gagliardi interviene sul tema delle concessioni demaniali marittime nel settore balneare. 

“Non è corretto, a nostro avviso, che la problematica venga affrontata e gestita solo a seguito dalle sentenze della magistratura, è la politica a dover dare delle risposte e trovare una soluzione – aggiunge la deputata – Anche perché una norma che disciplinasse il tutto, volta a superare i dettami della direttiva Bolkenstein, è stata emessa nel 2018”. 

“Il Consiglio di Stato ha successivamente stabilito che questa non fosse in linea con la normativa europea, gettando nel caos un intero settore per anni. È giunto il momento di mettersi al lavoro per superare questo impasse, correggendo dove necessario, arrivando così a una sintesi normativa che metta finalmente un punto a un problema che attanaglia migliaia di lavoratori e le loro famiglie da troppi anni” conclude la Gagliardi.