ASSOBALNEARI: “SIAMO SOTTO ATTACCO, PALAZZO CHIGI LIQUIDA LE SPIAGGE”

 

“Noi siamo sotto un attacco inaudito da circa un mese a questa parte. Riteniamo che ci sia un piano ben organizzato e con un regista preciso. Abbiamo di fronte la magistratura e Palazzo Chigi che sta cercando di fare tutto il possibile per mettere in liquidazione le spiagge italiane, oltre all’attacco da parte dei soliti media organizzato e ben confezionato”.

“In un primo tempo – continuna il presidente di Assobalneari – il problema del Paese era il covid e i balneari, ora sono i balneari e il 110 per cento. Mi chiedo quali siano le priorità del governo, se abbia a cuore le aziende e i cittadini e si voglia occupare delle bollette, perché gli italiani non sanno come fare”.

Secondo Licordari è ingiusto svendere le coste italiane agli operatori esteri, mentre noi non possiamo fare nulla all’estero. Non c’è reciprocità delle norme. È normale che i ministri abbiano il testo solo un’ora prima?”

“Nel decreto concorrenza si richiama un importante passaggio, cioè la mappatura – prosegue -. È un passaggio importante perché se la risorsa non è scarsa la direttiva non si applica. Se ci sono tante coste libere, la direttiva non si applica. In Italia è certamente così, ci sarà il 50 per cento delle coste libere. Se vogliamo affrontare con serietà questo problema, dobbiamo partire dal risultato certo della mappatura, altrimenti vuol dire che c’è un disegno criminoso e con la scusa delle direttive si vogliono liquidare i beni nazionali”.

Balneari, Rampelli (VPC-FDI): il Governo Draghi apra un confronto con Europa per disapplicare la direttiva su balneari, ambulanti e guide turistiche

“Il governo Draghi deve mobilitarsi per riaprire un negozionato sulla Bolkestein, la cui applicazione su balneari, commercio ambulante e guide turistiche, è frutto di una lettura sbagliata della direttiva. Lo stesso Bolkestein, padre della direttiva, ha garantito che quando parlava di liberalizzazione dei servizi non pensava certo ai balneari, la cui attività non rientra nei servizi ma nella gestione del demanio.

La stessa cosa per le guide turistiche, che in Italia sono un’eccellenza. Nel recepimento della direttiva sono rientrate nel comparto dei servizi, mentre in realtà fanno parte del comparto professione. Per questo chiediamo che Draghi, la cui autorevolezza al livello internazionale è fuori discussione, espunga alcuni settore dalla direttiva sulla scia di altre Nazioni europee che non la applicano senza alcuna ritorsione né da parte della magistratura né da parte di Bruxelles. La concorrenza si basa sulla reciprocità e sull’equità. E nel caso dell’applicazione della Bolkestein contro i balneari non c’è né reciprocità (qual è l’attrattività del lungomare tedesco rispetto alle coste italiane) né equità (come fa una piccola impresa familiare di balneari a concorrere con la RedBull che si sta accaparrando un pezzo di costa adriatica?). Infine, la Bolkestein applicata a questo comparto è contro il trattato fondativo dell’Unione che all’art. 158 pone la coesione sociale ed economica finalizzata alla crescita alla base stessa dell’Ue. Inutile poi precisare che facendo gestire da aziende straniere arenili, piazze storiche e monumenti finiamo per perdere tra le caratteristiche più importanti della nostra nazione senza avere nessuna analoga opportunità dai nostri cugini nord europei”. quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, illustrando la mozione di Fdi sui balneari di cui è cofirmatario.