Zucconi e Caramanna (FLI): Interrogazione su parere a emendamento non presentato in audizione Agcom a decreto concorrenza

“Gravissimo quanto accaduto in commissione Industria del Senato durante le audizioni al ddl Concorrenza. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato esprime parere favorevole ad un emendamento del Governo che, al momento dell’audizione, non era ancora stato presentato in Parlamento. È l’ennesima riprova di una volontà complessiva e orchestrata dal Governo per infliggere un colpo definitivo alla categoria dei balneari. Non possiamo ignorare quanto accaduto e, per tale motivo, Fratelli d’Italia presenterà immediatamente un’interrogazione, inserendo anche un’altra questione che aggrava ulteriormente la posizione del Governo”.

Lo dichiarano Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo FDI in commissione Attività produttive, e Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento Turismo FDI. “Nell’emendamento depositato dall’esecutivo in merito alle concessioni balneari, infatti, non è presente il riconoscimento dell’intero valore commerciale a titolo di indennizzo per i gestori uscenti- aggiungono- Quanto accaduto conferma ancora una volta come le preoccupazioni di Fratelli d’Italia fossero fondate e che il reale intento del Governo sia da sempre la svendita dell’intero comparto balneare italiano a favore delle consorterie europee e dei grandi gruppi finanziari. Continueremo a batterci in Parlamento affinché questo scempio venga immediatamente corretto, garantendo un futuro certo alle migliaia di micro e piccole aziende che operano nel settore”. (Com/Ran/Dire) Roma, 26 feb. 

Gianluca Caramanna

Filipucci, Assobalneari’: “La Bolkestein prevede concessioni illimitate”

 

Lo diciamo ormai da 12 anni che in caso di gare non potranno essere previsti paletti di preferenza al concessionario uscente, alla luce delle parole chiare scritte nell’art 12 della Bolkestein che recita testualmente:

  • Nei casi di cui al paragrafo 1 l’autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico né accordare altri vantaggi al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami.

L’unica via praticabile dopo questi 12 anni d’inadempienza delle istituzioni Italiane, rimane la richiesta della corretta applicazione della Bolkestein. Vale a dire, le gare delle concessioni in essere si faranno quando grazie alla mappatura nazionale e del grande mercato unico europeo, si stabilirà che la risorsa in Europa è scarsa. Questo nel pieno rispetto della direttiva e del trattato che fonda l’unione europea, del principio di reciprocità e per raggiungere il vero obiettivo che è la Coesione Sociale. Questo risultato come scritto nella 123/2006/CE si raggiunge solo con l’apertura di nuove imprese per creare nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro nelle aree più povere del continente europeo, ove c’è ancora risorsa disponibile ed è possibile rilasciare nuove concessioni tramite gare ad evidenza pubblica.

Fino a quel giorno alle concessioni dove già insiste un’azienda avviata si applica l’art 11 della Bolkestein che prevede la durata illimitata del titolo. Quindi la soluzione si può trovare dentro la direttiva e dentro i trattati europei. Serve solo la volontà politica.