Riforma concessioni, Federbalneari Italia: Terminato il nostro censimento delle coste quello del Governo è errato: il solo mare non è sufficiente

104mila concessioni demaniali marittime censite nel SID (sistema informativo demanio) Nessun censimento esistente per le coste dei laghi e dei fiumi italiani, risorsa disponibile pari a 65mila km

 

Federbalneari Italia ha concluso l’operazione di censimento del patrimonio costiero italiano: la mappatura del Governo ha tralasciato circa 60mila km di coste. È questo il dato macroscopico che emerge dallo studio avviato dall’Associazione, che si è preoccupata di verificare direttamente a quanto ammonta complessivamente il patrimonio costiero italiano. Il centro studi di Federbalneari Italia ha catalogato tutti i fiumi (superiori ai 20 km di lunghezza) e i laghi italiani, regione per regione. Il totale ammonta a 127 corsi d’acqua più lunghi di 50 km di lunghezza, per 30.192,8 km (che corrispondono ai 15.096,4 km di lunghezza complessiva dei fiumi da moltiplicare per due, considerando la riva destra e quella sinistra) e 335 corsi d’acqua sotto i 50 km di lunghezza, per un totale di 31.698 km di coste (sempre contando le rive destra e sinistra). I laghi invece sono 86 per 2.129, 90 km di perimetro totale. Si tratta, dunque, di 64766 km complessivi di coste invece dei 7500 che emergono dalla mappatura del Governo.

Il Presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli ha esposto ufficialmente questi dati in Parlamento, intervenendo in Senato in audizione.

“Questi numeri – ha commentato – rimettono in discussione il concetto di ‘scarsità del bene’ chiamato in causa dalla direttiva Bolkenstein e implicano che, quanto meno, i nostri legislatori si prendano il tempo necessario per valutare accuratamente la questione, senza affidarsi a calcoli gravemente errati. Ci aspettiamo inoltre – ha fatto presente Maurelli – che la medesima verifica sulla scarsità della risorsa sia effettuata anche per gli altri Paesi europei, con un criterio di armonizzazione e reciprocità che al momento manca”.

Maurelli ha sottolineato anche la disomogeneità, tra Italia e Europa, rispetto al tema dell’Iva. “A fronte di una media dell’Iva europea del 6,4%, i concessionari italiani pagano il 22%. Se ci fosse – ha proposto – un allineamento al 10% questo potrebbe tradursi anche in un beneficio sul prezzo per l’utente finale oltre a garantire al turismo ricettivo italiano e alle sue imprese una concorrenza più sana in Europa”. In conclusione è stata ribadita da Federbalneari Italia l’importanza che la riforma riguardi tutti, comprese le concessioni dei vari ministeri che attualmente non pagano il canone e sono escluse dalle gare pur trattandosi di demanio marittimo, lacuale e fluviale, violando ogni principio di sana concorrenza.

“È nel Parlamento che ora noi confidiamo – ha concluso Maurelli -, affinché si faccia portavoce dei rilievi che abbiamo evidenziato a proposito di una riforma delle concessioni balneari che è stata calata dall’alto dal Governo, senza tenere in conto istanze e conoscenze specifiche dei rappresentanti del settore e degli enti locali e, come dimostrano i numeri, con macroscopici errori”.

Ambiente, il mare in “pillole”: 60 secondi per raccontare la sfide dei cambiamenti climatici nelle aree protette del mediterraneo

 

La Regione Liguria, nell’ambito del progetto MPA-Engage, di cui è partner, è lieta di annunciare una nuova iniziativa di comunicazione dedicata a far conoscere i cambiamenti climatici in atto negli ecosistemi marini mediterranei per comprendere la necessità di una rapida e profonda trasformazione delle nostre insostenibili abitudini. L’infinita bellezza del nostro mare e le aree marine protette, vulnerabilità, impatti dei cambiamenti climatici, comunità locali, ricerca e possibilità di adattamento, sono i temi di una serie di brevi video destinati ai canali social, che dal primo marzo 2022 vengono presentati dai progetti Interreg Med, MPA Engage e MPA Networks. La serie è stata inaugurata da un testimonial di eccezione, il famoso apneista francese Guillaime Néry. “Un progetto fruibile e importante – aggiunge il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana- sia sotto il profilo contenutistico sia dal punto di vista divulgativo per focalizzare l’attenzione sulla tutela attiva e strategica delle aree marine protette promuovendo il dialogo sulla governance”.

Gli impatti del riscaldamento globale lungo le coste del Mediterraneo e le azioni intraprese dalle Aree Marine Protette (AMP), sono infatti raccontati in una serie di video pillole evidenziandone pericoli e possibili soluzioni. Il claim scelto per il progetto MPA Engage, “Act Local, Think Mediterranean”, ci parla della necessità di azioni concrete guidate da un pensiero comune di sviluppo, di collaborazione e di futuro per gli ambienti marini e le comunità costiere. Una strategia mediterranea che parte dalle Aree Marine Protette, una risposta collettiva ad un problema sempre più grande e visibile, quello dei cambiamenti climatici.

La campagna video “MED Together”, supportata dai progetti MPA Engage e MPA Networks e finanziata dal programma europeo Interreg Med, coinvolge 13 AMP in diversi paesi del Mediterraneo, tra cui l’Area Marina Protetta di Portofino, e numerosi altri partner dal mondo della ricerca, istituzioni e settore privato. I video sono postati a partire dal primo marzo 2022 sui canali Facebook e Instagram. “Il nostro obiettivo è quello di informare i cittadini su quello che sta accadendo al nostro mare, coinvolgerli emotivamente ed illustrare alcune possibilità di mitigazione e adattamento” dichiara Ernesto Azzurro, primo ricercatore CNR-IRBIM e responsabile del progetto MPA Engage per la Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Una serie ad altissimo livello, girata da Roberto Rinaldi, insieme a Manuela Petrocchi, con la collaborazione scientifica di Manuela D’Amen e l’area Marina Protetta di Portofino.

Ad aprire la serie, il famoso apneista francese Guillame Néry, protagonista della puntata inaugurale “Breath of change”. Sessanta secondi potenti e poetici che ricordano come il mare sia un ambiente fragile, connesso alla nostra stessa sopravvivenza, un ambiente da proteggere con cura adesso più che mai, perché non c’è più tempo da perdere. A questa si aggiungeranno altre puntate che mixano informazione e testimonianze locali per raccontare l’impegno delle Aree Marine Protette, le loro attività di conservazione, le scoperte di nuove specie invasive, i fenomeni di mortalità di massa che avvengono sotto la superficie lontano dagli occhi dei più. Problemi vecchi e nuovi per il nostro mare affrontati oggi dalle AMP del Mediterraneo attraverso l’impegno dei ricercatori ed il coinvolgimento attivo delle comunità costiere.