Balneari: Fede (m5s): “La destra incapace di trovare soluzioni ai problemi”

  «La destra ha creato il problema, non ha lavorato a risolverlo negli anni, ha continuato a proporre solo proroghe senza soluzioni concrete, che ora rischiano di portare ad una dannosa incertezza per gli operatori oltre a danni economicamente gravi per tutto il Paese. Ora finalmente si sta arrivando alla soluzione, che è quella dell’equilibrio e del buon senso da sempre proposta dal Movimento 5 Stelle, con la consapevolezza che le regole europee, mai discusse quando si doveva e poteva, ora impongono di fare le gare, a cui certamente si dovrà abbinare un sistema equo di indennizzi, che tuteli soprattutto le piccole imprese familiari» Prosegue il senatore: «forse elettoralmente non paga essere sinceri e non prendere in giro i cittadini, ma penso sia comunque fondamentale farlo: il no alle proroghe è semplicemente una conseguenza inevitabile della Bolkestein, direttiva europea adottata nel 2006 e ratificata in italia dal 2010. da oltre 10 anni, quindi, con governi monocolore a disposizione, la destra, che ora tanto sbraita a favore di telecamere e di potenziali elettori creduloni, non è riuscita a fare nulla (così come la sinistra). si poteva lavorare su modifiche, adeguare norme, confini, sul demanio… ma non è stato fatto niente. ricordo anche la proposta Tremonti di cedere le spiagge ai concessionari, mai attuata anche per resistenze da parte della stessa categoria.  doveva arrivare il movimento, che è al governo, in coabitazione, dal 2018 e che aveva anche condiviso il percorso della legge 145 del 2018 per portare il tema ad una soluzione con dei passaggi intermedi e progressivi, ma i tanti rinvii e le sentenze hanno interrotto questa via!» «È paradossale, e offensivo per l’intelligenza dei cittadini e degli operatori del settore, che ora questi che non hanno fatto nulla per risolvere il problema da oltre 15 anni si ergano a paladini, e addirittura rischino di danneggiare il Paese e di far saltare il percorso del PNRR. L’unica soluzione possibile, a partire non dalla mera volontà politica, ma dal sistema giuridico vigente, è quella proposta dal Governo a prima firma Draghi e Giorgetti (della Lega), guarda caso molto simile a quanto da sempre affermato dal Movimento, con norme che definiscano gare pubbliche dal gennaio 2024, tutelando imprese a carattere familiare e tutte le PMI virtuose, salvaguardando i lavoratori e gli interessi dello Stato e portando nel tempo a servizi migliori per cittadini e turisti. Il momento è particolarmente difficile per tutti, serve maturità e responsabilità», chiosa il sen. Fede.

Ddl Concorrenza: Garavaglia, Governo non cadrà su balneari

  "La questione va finalmente risolta, e questo è un interesse primario del settore. Pensare che i problemi si risolvano con i rinvii non funziona. Anzi, acuisce i problemi". Lo dichiara il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in una intervista al 'Corriere della Sera'. "Faremmo ridere il mondo" se il Governo cadesse sulle concessioni BALNEARI, afferma il ministro. "Trovo assolutamente condivisibile quello che ha detto. Del resto, la preoccupazione per chi dovesse uscire da una gestione ci è assoltamente presente ed è quanto prevede l’emendamento governativo. Basta leggere le carte", sottolinea Garavaglia riferendosi a Salvini che ritiene l'accordo sia "a portata di mano". "Si tratta di arrivare a un testo che sia rispettoso di una serie di parametri e di questioni non superabili. E c’è una sentenza del Consiglio di Stato che è chiarissima: se ci fosse un rinvio punto e basta, sarebbe una norma inapplicabile. E si creerebbe un problema più grande", rileva Garavaglia, precisando che la norma sulle gare per le spiagge "è nel ddl Concorrenza, che ha dei tempi. E considerando la sospensione per le Amministrative, le giornate di lavoro per il Parlamento sono pochissime. È un dato oggettivo: bisogna fare in fretta. E ovviamente anche bene". "In un contesto difficile come questo, con il Covid in fase terminale, la crisi energetica e la guerra, insieme agli impegni pressanti del Pnrr, mi sembra evidente che si arriverà fino in fondo. Come del resto dicono tutti i leader", aggiunge il ministro sulla durata del Governo.