Roberta Nesto confermata rispettivamente alla presidente e della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto

 

La sindaca di Cavallino-Treporti Roberta Nesto e il sindaco di Rosolina Michele Grossato sono stati confermati rispettivamente alla presidenza e vicepresidenza della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto, l’importante realtà che raggruppa tutti i 10 sindaci delle località costiere della regione. Il rinnovo delle cariche è stato compiuto ieri sera, nel corso dell’incontro dei primi cittadini costieri ospitato in municipio a Chioggia.

Alla presidente uscente è spettato il compito di fare il punto sull’attività di mandato dell’ultimo anno, ripercorrendo le importanti iniziative messe in campo per confrontarsi sui problemi comuni ai primi cittadini e alle comunità costiere e i progetti per analizzare e dare maggior importanza alla realtà litoranea.

«Il 2022 è stato un anno particolare, improntato alla ripresa dopo il covid – ha esordito la presidente Nesto –. Tra le attività di particolare utilità per tutti i colleghi sindaci ricordo la relazione socio economica commissionata a Tolomeo Studi e Ricerche s.r.l. del Prof. Paolo Feltrin, attraverso la quale sono stati realizzati incontri su ciascun territorio per analizzare e confrontarsi con le categorie economiche in merito alle varie dinamiche di turismo territoriale. Uno strumento utile grazie al quale abbiamo compreso quanto il tema della sostenibilità consenta lo sviluppo del turismo del futuro».

Attività di studio e analisi dei territori nell’ottica di sviluppo sostenibile, quelle che hanno coinvolto i primi cittadini, ma senza lasciare indietro i problemi sempre attuali e pressanti per i residenti, le categorie e il turismo.

«Il tema del demanio è diventato presto l’emergenza numero uno sulla quale concentrare l’attenzione della Conferenza – ha proseguito la sindaca di Cavallino-Treporti –, affrontato il tema grazie anche all’aiuto degli uffici tecnici dei comuni cercando di stilare una bozza di regolamento unitario, facendo un lavoro di sintesi tra quelle che sono le emergenze derivate dalla sentenza del Consiglio di Stato le esigenze dei singoli territori e delle singole amministrazioni, per preservare le peculiarità delle offerte turistiche. Ad oggi il regolamento è stato concluso e inviato in regione per il confronto con gli organi competenti. Nel frattempo non perdiamo di vista l’evoluzione della situazione tra i banchi del Parlamento, pronti ad apporre anche le modifiche che dovessero essere necessario per adeguare la fonte regolamentare ai decreti attuativi che auspichiamo il Governo emani».

Tra le varie tematiche affrontate nel corso del mandato si può citare il confronto con la Capitaneria di Porto per l’emanazione dell’ordinanza di balneazione univoca su tutto il litorale, o ancora la condivisione di strategia con regione Veneto sul tema dunale, ma anche sulle pinete. Importante il lavoro svolto sul progetto Marless, inerente ai rifiuti marini, progetto che ha dato anche ulteriore linfa al tema del contratto di Costa. Non per ultima la collaborazione con UNPLI- Proloco per un progetto atto al rafforzamento della promozione di tutte le località.

Per il futuro della Conferenza, quindi, il percorso è tracciato e prosegue in un’ottica di continuità, grazie alle cariche rinnovate per acclamazione.

«È un momento importante e anche emozionante quello della riconferma – ha concluso Nesto –, continuare il lavoro per la Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto, assieme ai miei colleghi, è un modo per dare un contributo alla nostra comunità del Veneto, che punta sul turismo, sulla costa, su tanti valori che rappresentiamo. Ci siamo resi conto che il tema più importante per le nostre comunità, per i nostri residenti, ma anche per i nostri ospiti in questo momento è la sostenibilità, ed è su questi temi che noi stiamo lavorando sodo.

L’attività oggi in corso, proprio su questo fronte, è il Summit del Mare. Un’attività importante che coinvolge ciascun territorio in azioni importanti di sostenibilità ambientale, che culminerà la sua azione appunto con il primo Summit previsto per metà ottobre».

«È un lavoro di squadra importante quello portato avanti dalla Conferenza – ha aggiunto il vicepresidente e sindaco di Rosolina, Michele Grossato –. Continuiamo quindi sull’onda di questo percorso che insieme abbiamo tracciato. Siamo fiduciosi di arrivare a grandi risultati con un impegno importante da parte di tutti. Insieme possiamo portare la nostra voce, unita, ai tavoli più importanti della politica e farci sentire nei vari ambiti».

Presenti all’incontro dei sindaci anche l’assessore regionale a bilancio e demanio Francesco Calzavara, e l’eurodeputata Rosanna Conte.

«Questa riconferma permetterà alla Conferenza di continuare quel percorso iniziato da qualche anno e che con la sindaca Nesto ha avuto nel corso dell’anno passato un ulteriore accelerazione – ha commentato Calzavara –. I progetti avviati sono tanti. Noi crediamo che questo sia uno strumento importante per le nostre comunità, uno strumento ulteriormente arricchito dall’ingresso di Venezia che ha completato questa straordinaria offerta del Veneto. Una regione che attira ogni anno 72 milioni di presenze turistiche, metà delle quali nelle spiagge rappresentate dalla Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto. Una grande responsabilità, una grande opportunità, ma credo che i sindaci Nesto e Grossato sapranno sfruttare al meglio quelle che sono le occasioni che anche la regione del Veneto mette loro a disposizione».

«Le mie congratulazioni ai rinnovati vertici della conferenza – ha espresso l’eurodeputata Rosanna Conte, presente ieri alla conferenza per fare il punto su problemi e soluzioni relativi all’erosione costiera del litorale. «Con la Presidente Nesto abbiamo sempre condiviso un percorso che va dal territorio, alla regione, all’Europa, per importanti progetti futuri. Questa continuità ci dà l’opportunità di poterli realizzare più velocemente, in sintonia con tutto il territorio, per garantire un futuro alla nostra costa».

Sib, dai balneari nessun rimpianto per Draghi

Principalmente sua la responsabilità per la legge “ammazzabalneari”.

 

Non sappiamo come andrà a finire l’attuale crisi di governo. È certo comunque che siamo alle “battute finali” del Governo Draghi. Non ci appartengono valutazioni squisitamente politiche ma come per tutte le rappresentanze sociali giudichiamo Governi, partiti e uomini politici esclusivamente dai loro atti nei riguardi delle aziende che si rappresentano E dalle decisioni prese da Draghi per i balneari ricaviamo un giudizio nettamente negativo della sua azione di governo.

L’incarico a Draghi aveva ingenerato nei balneari fiducia e speranza perché convinti che avrebbe utilizzato il suo prestigio europeo per la messa in sicurezza della balneazione attrezzata italiana nell’interesse del Paese. Purtroppo è andata completamente delusa la nostra aspettativa di un suo intervento in nostro favore in sede europea. Al contrario ha, con caparbietà, imposto a un Parlamento giustamente recalcitrante una legge che, di fatto, rischia di distruggere il lavoro di migliaia di famiglie e un modello di servizi balneari di eccellenza che il mondo ci invidia.

Noi balneari non dimentichiamo i ben due consigli dei ministri (il 14 febbraio e il 19 maggio) monotematici sulla questione balneare da lui convocati e nei quali è arrivato a minacciare una crisi di Governo se non si fosse approvato un emendamento confuso e pasticciato che impone le gare ancorché sia possibile il rilascio di nuove concessioni demaniali o non c’è alcun interesse economico transfrontaliero.

E con ciò andando oltre persino a quanto chiarito dalla Corte di Giustizia e chiesto dalla stessa Commissione europea.
E tralasciamo ogni valutazione sulla decisione del Consiglio di Stato che appare frutto di un “gioco delle parti” e definita dal mondo accademico persino “inquietante”.

Ingiusto e grave che i balneari italiani siano stati sacrificati per l’interesse di capitani d’industria o semplicemente per permettere a lui di dimostrare, ai circoli politici ed economici europei ed internazionali, che è un loro degno rappresentante piuttosto, come sarebbe dovuto essere, uno strenuo difensore degli interessi degli italiani.

Ecco perché non siamo preoccupati per le dimissioni annunciate dal Presidente Draghi e per la crisi del suo governo.
Convinti che senza l’ingombrante presenza di Draghi sia possibile una riforma più rispettosa dei balneari, delle altre Istituzioni come le Regioni, i comuni, la stessa Magistratura e soprattutto delle prerogative parlamentari