Federbalneari Italia, Maurelli: “Governo sia responsabile sulla questione balneare, auspico dialogo prossimo esecutivo”

Ddl Concorrenza. Vuoto di governo amplifica emergenza del settore turistico

 

“In questa situazione di vuoto di Governo, l’emergenza del comparto turistico si fa ancora più urgente e necessita di essere sostenuta a livello istituzionale. Federbalneari Italia chiede alle forze politiche, in vista dell’approvazione del Ddl Concorrenza, per la “questione balneare” di rendersi conto delle difficoltà congiunturali ed economiche che sta attraversando il nostro paese” dichiara Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia, in riferimento allo stallo derivato dalla crisi dell’esecutivo Draghi.

“Crediamo che debba essere il prossimo governo politico ad occuparsi di concessioni demaniali e che le forze politiche, all’interno del futuro dibattito parlamentare, non debbano esimersi dal sostegno a decisioni importanti per il settore balneare in relazione al valore di PIL turismo pari ad oltre il 4% che questo settore rappresenta per il turismo del nostro paese”. 

Maurelli sottolinea come “una norma incompleta” possa farci piombare in fretta in un contenzioso sproporzionato che colpirebbe l’intero comparto del mare includendovi anche la ricettività turistica dei territori nei prossimi anni, mettendo a dura prova i comuni costieri italiani che subirebbero in pieno questo momento così difficile. Un rischio di profonda paralisi delle attività economiche e del turismo che non possiamo di certo permetterci”.

Per il Presidente di Federbalneari Italia “dovrebbe essere normale priorità del Governo Draghi, rimandare al prossimo esecutivo i contenuti del DDL Concorrenza, già a partire dal mese di ottobre”.

Balneari: Cna, stralciare da ddl anche nostre concessioni

 

Cna Balneari chiede in una nota lo stralcio degli articoli relativi alle concessioni balneari del ddl concorrenza che il Parlamento si appresta ad approvare.

 “Cna Balneari – si legge – si fa portavoce della legittima preoccupazione dell’intera platea imprenditoriale, forte di circa 30mila imprese, che teme di affrontare le gare pubbliche senza il riconoscimento del valore commerciale delle imprese né di un equo indennizzo del lavoro di una vita, spesso di più generazioni, e degli investimenti effettuati negli anni”.”Le imprese – prosegue la nota di Cna balneari – hanno bisogno di stabilità, di tempi certi, di una normativa chiara e definita.

Tante imprese balneari hanno dimostrato proattività e fiducia nel futuro partecipando ai bandi del Pnrr per ottenere gli incentivi agli investimenti mirati a migliorare l’offerta turistica nel segno della riqualificazione, dell’efficientamento energetico, della digitalizzazione, della eliminazione delle barriere architettoniche”. “Cna Balneari – conclude la nota – si appella allora alla politica: non si può abbandonare un settore tanto significativo nell’economia e nella società italiane a un avvenire incerto”. (ANSA).