Licordari, Assobalneari: “Sospetta la fretta del Governo dimissionario nell’occuparsi dei decreti attuativi”

Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il Governo continua a considerare tra le più importanti priorità del Paese la questione delle concessioni Balneari. Che Paese strano il nostro. Abbiamo bollette della corrente elettrica insostenibili, problemi notevoli di natura energetica, aziende e famiglie non sanno come fare ad andare avanti, con il costo dei generi di consumo, inevitabilmente lievitato, una Guerra vicina a noi, ed i Professori che per pochi giorni ancora (speriamo) occupano Palazzo Chigi si preoccupano di decreti attuativi per le concessioni turistico ricreative. Anche gli stessi partiti che hanno votato la legge sulla concorrenza hanno invitato il Premier a non occuparsi di questa questione per lasciarla affrontare al prossimo Esecutivo, pienamente legittimato dal voto del 25 settembre.

Mi sembra che questa determinazione, questo accanimento su una questione che di urgente non ha proprio nulla sia oltremodo singolare, al limite del sospetto. Normalmente un Governo ascolta le forze politiche che lo sostengono, invece con il Prof. Draghi accade il contrario. Se gli dicono A lui fa B o viceversa. Anche in questo caso si ha una lampante dimostrazione che i partiti che lo hanno sostenuto non hanno mai avuto voce in capitolo. I ministri, espressione proprio delle forze politiche di appartenenza hanno sottostato unicamente ai desideri ed ai voleri del Primo Ministro anche a costo di abbandonare il partito in cui hanno militato per decenni che ha fatto la loro fortuna offrendogli posti di potere, opportunità e benessere economico o disubbidendo agli ordini di scuderia facendo perdere decine di migliaia di consensi in termini elettorali al proprio schieramento. Non mi sembra una situazione di normalità. E la cosa che stupisce che nessuno ne parli e che ciò appaia come normale.

Ma sulla questione balneare non deve essere questo Governo dimissionario a dire l’ ultima parola, anche perché di parole ce ne sono da dire ancora molte, come ad esempio che la questione del PNRR non riguarda questo settore, visto che non appare menzionato in nessun articolo di quest’ ultimo.
Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Italia

Misiani (PD): “Giuste proposte Confindustria, turismo escluso da campagna elettorale”

“Il turismo ha pagato un prezzo durissimo alla crisi pandemica ma rimane un settore straordinariamente importante per l’economia italiana, generando circa il 10 per cento del Pil e occupando 2,7 milioni di persone. La forte ripresa nel 2022 è stata superiore alle più rosee aspettative ma non ha ancora portato al pieno recupero di quanto perso durante la pandemia. Il caro bollette sta erodendo tutti i margini e mette a rischio molte imprese del settore. Il governo ha stanziato risorse importanti per affrontare il caro energia – oltre 43 miliardi di euro – ma è necessario andare oltre le misure puramente compensative, ripristinando un regime di prezzi amministrati e fissando un tetto massimo al prezzo dell’elettricità che permetta di distinguere tra quella prodotta dal gas e quella prodotta, a costi nettamente inferiori, da fonti rinnovabili”. Lo dice ad Adnkronos il senatore del Pd Antonio Misiani, commentando il decalogo inviato oggi da Confindustria Alberghi alle forze politiche per il rilancio del settore turistico-alberghiero. “Dobbiamo aiutare le imprese prorogando e raddoppiando il credito d’imposta ma anche sbloccando la fornitura di gas ed elettricità a prezzi calmierati”,

“In prospettiva, il Pnrr prevede progetti e finanziamenti importanti per il turismo, ma è necessario impostare una strategia più ampia e ambiziosa”, prosegue il senatore Pd che sul ripristino del ministero del Turismo chiesto da Confindustria Alberghi afferma che “è sicuramente opportuno, ma il punto chiave rimane una revisione della governance costituzionale del settore, restituendo allo Stato lo spazio per esercitare un reale ruolo di coordinamento dei diversi attori”. Anche il tema della riqualificazione della rete alberghiera, per Misiani “è cruciale: gli incentivi attualmente previsti vanno prorogati e stabilizzati nel medio periodo, in modo da permettere una diffusa rigenerazione delle strutture turistiche italiane. Condividiamo anche altri punti del decalogo di Confindustria Alberghi, alcuni di valenza generale – come la questione del taglio del cuneo fiscale – altri specifici come la questione delle concessioni balneari, su cui è intervenuta la legge sulla concorrenza recentemente approvata dal Parlamento e che verrà regolata nel dettaglio da uno specifico provvedimento attuativo”.

Riguardo all’allarme lanciato da Confindustria Alberghi sul fatto che il turismo sia stato estromesso dal dibattito politico, Misiani afferma: “Purtroppo è così. Sono tanti, troppi i temi espunti dal dibattito di una campagna elettorale tanto breve quanto superficiale. Il turismo è uno di questi”.