Le proposte di Itb Italia per il turismo balneare del 2023
Tra meno di un mese entreremo nel 2023 e a questo punto dobbiamo chiederci se anche il 2023 ci porterà gli stessi problemi degli ultimi anni (incertezze amministrative, regole vessatorie, calo del turismo, folle burocrazia...) o forse potremo fare quel passo in avanti che da tempo aspettiamo...Nel complesso l'estate 2022 non ha mostrato miglioramenti significativi rispetto al 2019/20: in particolare, le regioni che hanno registrato un incremento rispetto alla stagione pre pandemia sono state la Sardegna, Sicilia, Campania, Liguria mentre per le altre regioni i dati attuali sono ancora lontani. Questa situazione è dovuta alla scarsa capacità di pubblicizzare il made in Italy, all'aumento dei costi in talune realtà e, soprattutto al forte impatto del COVID. Altro impostante effetto di calo turistico (ad esempio a Forte dei Marmi) è dovuto allo scontro tra la Russia e l'Ucraina: solitamente la città ospita un grande numero di stranieri, russi soprattutto, che quest'anno, però, sono mancati all' appello. Rimini inizia a riprendersi «dopo le mazzate del 2020 e quelle dei primi del 2021» afferma il sindaco di Rimini: ma tuttavia con numeri ancora inferiori a quelli del 2019. ...E nel 2023? lo credo che la risposta sia nei seguenti punti: 1) DestagionalizzareUna delle caratteristiche del settore turistico è la sua stagionalità, ovvero la concentrazione dei flussi in determinati periodi; questa concentrazione può essere gestita attraverso politiche di destagionalizzazione turistica che consentono la redistribuzione dei flussi su periodi diversi o più lunghi con un grande potenziale di crescita su quale investire per la sostenibilità dell'intero sistema. A causa del Virus, ad oggi, il turismo è in crisi e bisogna quindi destagionalizzare e e quindi: si alla Destagionalizzazione turistica perché il mare è bello sempre! 2) Sviluppare il Turismo localeMolte persone tendono ad andare in vacanza all'estero pur non conoscendo la propria nazione o regione. Sviluppare consapevolezza delle bellezze presenti nel proprio territorio per aumentare il turismo interno e diminuire quello esterno facendo conoscere i territori e i loro aspetti più interessanti con grandi benefici per le attività ricettive- creando un vero volano economico per tutta l'area. 3) Diversificare l'offertaImportante è anche puntare su nuove offerte come il turismo naturalistico che comprende aree naturali, riserve marine, attività montane, agriturismi e aree rurali, sentieri nella natura, attività ricreative nelle masserie, negli stabilimenti balneari. 4) Differenziare i mercatiOvvero proporre lo stesso prodotto a clienti che viaggiano in diversi periodi, in modo tale da coprire l'intero anno col medesimo prodotto turistico: giovani, pensionati, turisti, operatori di settore... 5) Incentivare l'enogastronomiaAnche l'enogastronomia è diventata una vera e propria motivazione di viaggio, è un nuovo modo di vivere il territorio, di conoscere il paese e le sue tradizioni attraverso il cibo e si può praticare durante tutti i mesi dell'anno.... niente è piu' bello che mangiare sulla spiaggia! Il mercato dei prodotti locali riceverebbe, poi, un impatto positivo perché il turista, apprezza i prodotti tipici tenderebbe ad acquistarli quando toma nel proprio territorio. 6) Far crescere sport e wellnessIl turismo sportivo attrae numerosi turisti che amano passeggiare, pedalare, nuotare,…