FIBA Campania tutela balneari, bene avvio interlocuzioni in ambito UE

 

Ricomincia l’iter politico amministrativo in ambito europeo da parte del Governo Italiano ed è un bene per il settore demaniale marittimo nostrano che da troppo tempo aspetta una “riforma” che tenga nella giusta considerazione le ragioni di chi ha investito una vita intera nella propria azienda, spesso a carattere familiare, per poi essere travolta da direttive e norme spesso inspiegabili e paradossali che hanno messo in ginocchio un sistema collaudato, stabile e  trainante del turismo italiano peculiarità indiscussa del made in Italy.

Destano però preoccupazioni le recenti dichiarazioni del deputato Foti su una possibile “resa” in ambito U.E. per quanto riguarda il nodo concessioni demaniali marittime, cavallo di battaglia delle recenti elezioni politiche proprio del partito guidato dalla leader Giorgia Meloni,  all’epoca unica forza di opposizione al governo, ed oggi ampiamente e saldamente al comando del timone Italia anche per una compatta fiducia proprio del comparto balneare italiano che ha scelto la linea, da sempre prodigata dal partito di maggioranza, della tutela ad ogni costo in ambito nazionale e sovranazionale degli attuali imprenditori balneari.

Siamo certi, dichiara il presidente di Fiba Campania Raffaele Esposito, che l’azione di tutela verbale da sempre portata avanti dall’attuale partito di maggioranza di governo italiano si trasformerà presto in azioni concrete sia in ambito nazionale per la emanazione dei decreti attuativi collegati alla legge “Draghi” la 118 del Luglio scorso ampiamente criticata da tutte le sigle sindacali, sia in ambito Europeo.

È proprio qui che bisognerà con la forza della politica e delle ragioni “culturali” prosegue il presidente Esposito tutelare le ragioni da sempre ipotizzate dall’attuale Governo, nessun balneare si aspetta a questo punto una azione morbida o addirittura remissiva, sarebbe un assurdo ed incomprensibile paradosso, intere categorie e non solo quella dei balneari si aspettano una importante e decisiva “rivalsa” delle ragioni giurisprudenziali fin qui sempre sostenute.

Siamo spettatori interessati ed attenti conclude il presidente Esposito e la più grande iniezione di fiducia viene proprio dalla leader di Governo On. Giorgia Meloni che ha da sempre sostenuto con forza e con idee concrete l’azione di tutela per gli attuali concessionari ed imprenditori balneari italiani. Siamo certi che non deluderà le grandi aspettative del comparto balenare italiano che confidano, anche in una eventuale ottica di riforma, la conservazione, la valorizzazione e la tutela del proprio “posto di lavoro”.

Conferenza Unificata, parere favorevole su schema decreto mappatura e trasparenza concessioni

 

La Conferenza Unificata, convocata il 30 novembre scorso e presieduta dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Calderoli, ha esaminato tra i vari ordini del giorno, il punto 10, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, della legge 5 agosto 2022, n. 118, sullo schema di decreto legislativo per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici PNRR, esprimendo il parere favorevole, con la condivisione delle richieste emendative formulate dall’ANCI e con le ulteriori osservazioni di seguito riportate:

Lo schema di provvedimento in oggetto include otto articoli e prevede, in massima sintesi, l’istituzione di un nuovo sistema informativo, c.d. SICONBEP, la gestione del quale è affidata al MEF, che dovrà curarne il coordinamento e l’interoperabiliti con gli altri sistemi informativi e di trasparenza esistenti in materia.
Ulteriori chiarimenti sull’avvio della banca dati sono rimesse a future Linee guida. E previsto che il Responsabile della trasmissione dei dati dell’Ente di riferimento sia il Responsabile della Trasparenza. salvo diversa nomina (art. 4. comma 3).
Va focalizzata l’attenzione sulla natura degli adempimenti richiesti dallo schema di decreto. In tal senso, si rileva la mancanza di coerenza tra tali adempimenti, riguardanti i dati relativi alle concessioni dei beni pubblici e la loro raccolta tramite un nuovo sistema informatizzato (SICONBEP), rispetto alle funzioni istituzionali del RPCT.
Prevedere un onere di comunicazione in capo a quest’ultimo (art. 4, comma 3 della bozza di decreto) piuttosto che al soggetto che presidia, all’interno dell’Ente, la gestione dei dati (es. RASA o Settore tecnico dedicato), non può essere giustificata dal solo collegamento con il PNRR. Peraltro, un tale assetto ridurrebbe lo stesso RPCT a un mero “passacarte”, essendo privo degli strumenti per entrare nel merito dell’attendibilitd e dell’idoneità dei dati oggetto di comunicazione.

Ancor più preoccupante appare quindi la previsione di una sanzione disciplinare in capo a un organo che non ha il govemo del processo considerato.
In questo quadro le amministrazioni si troverebbero di fatto a dover utilizzare quasi sempre la deroga (con individuazione di diverso soggetto) che il predetto comma 3 prevede. Si osserva anche che d’altra parte Anac non risulta essere stata coinvolta nel percorso istruttorio di questa proposta normativa.
Si propone quindi di sostituire il comma 3 con il seguente: “Ogni amministrazione individua il responsabile delle comunicazioni dei dati e delle informazioni di cui al presente decreto, nell’ambito del proprio settore o ufficio competente in materia di concessioni di beni pubblici.” [eventuale: L’omessa comunicazione da parte del responsabile costituisce illecito disciplinare a carico dello stesso].”