Milleproroghe, Gasparri: “Forza Italia chiederà proroga concessioni”

 

“Per quanto riguarda la vicenda dei balneari, nella legge sulla concorrenza, avevamo indicato delle date del 2023/2024, nella certezza che vincendo le elezioni il centrodestra si sarebbe potuto guadagnare ulteriore tempo. Ed è per questo che Forza Italia chiederà, con un apposito emendamento nel decreto Milleproroghe, di posporre queste date in modo tale che il nuovo governo e la nuova maggioranza abbiano il tempo di affrontare, nei modi dovuti, l’annosa questione delle concessioni balneari, inducendo l’Unione Europea ad atteggiamenti diversi e trovando il modo di superare un’ingiusta sentenza del Consiglio di Stato. Attendiamo, a tale proposito, che il governo affidi delle deleghe precise perché è tempo di sedersi intorno a un tavolo con le forze politiche e i rappresentanti delle associazioni del settore. Peraltro la categoria ha subito danni gravissimi per le mareggiate d’autunno. È necessario definire una volta per tutte il futuro delle imprese balneari. Non si tardi quindi con le deleghe e si approvi il nostro emendamento per dare più tempo, visto che alcuni interlocutori, vedi la Ue e il Consiglio di Stato, sono apparsi riottosi e dovranno prendere atto che la tutela delle imprese conta più delle loro decisioni più che discutibili”, così il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI).

Italia, Maurelli: “2023 rischio contenzioso tra pubblico e privato”

Si è conclusa l’Assemblea Federale di Federbalneari Italia, alla presenza di Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia, insieme ai presidenti delle altre sedi regionali, da cui sono emerse tutte le criticità di un settore, quello dell’imprenditoria balneare, messa duramente alla prova dal clima di incertezza della legge sulla Concorrenza, approvata dal Governo Draghi, ma ampiamente contestata da Federbalneari Italia. “La norma attuale è confusa e non garantisce ne’ il ricambio ne’ alcuna continuità di impresa alle aziende turistiche balneari. Inoltre è alto il rischio che si apra un contenzioso straordinario tra pubblico e privato perché non ci sono ne’ i tempi ne’ alcun percorso che dia certezza alle imprese e cosi’ pure il blocco degli investimenti, già da anni ormai una certezza. Tutto ciò non porterà alcun vantaggio alle imprese attuali, precisa Maurelli, anzi vi è un rischio acclarato che vi sia un calo drastico della produzione di servizi turistici e pertanto un vertiginoso calo del PIL TURISMO di almeno 4 punti percentuali complessivi, ci dicono alcuni economisti, con rischi per l’occupazione stabile e della produzione di servizi turistici da parte della stessa industria del turismo italiano.

Siamo convinti che la priorità assoluta, oggi più che mai, sia quella di aprire un confronto reale e veritiero sul tema della esclusione del comparto dalla Direttiva Servizi 2006, tra la Premier Meloni e la presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen per porre in sicurezza il comparto turistico italiano. “Pensiamo sia necessario che le parti in questione approfondiscano la situazione e l’importanza che ne deriva per il tessuto imprenditoriale made in Italy che oggi vive nella completa incertezza bloccando ogni forma di investimento. Nessun governo lo ha fatto fino ad ora, negli ultimi 12 anni siamo stati vittime di ben cinque normative confuse. Non c’è mai stata un’interlocuzione seria con la Commissione Europea, questo è il momento di far pesare anche la nostra posizione – aggiunge Maurelli – il cui auspicio per il 2023 è che il nuovo governo mandi al più presto in soffitta la vecchia norma e dunque la plenaria del Consiglio di Stato che ha avuto la funzione di sostenere ed ispirare la riforma del precedente Governo bypassando il Parlamento. Si avvii dunque la discussione in Parlamento per riempire di contenuti un nuovo decreto legge a tutela del comparto, nel pieno rispetto della continuità d’impresa. Progetto che dovrà fornire il tempo adeguato allo Stato con il compito di rispettare i tempi per la realizzazione di una mappatura economica su circa 70.000 km di coste ed il completamento del nuovo programma gestionale SICONBEP da fornire ai Comuni, nonché i tempi del negoziato UE ed i tempi di revisione del codice della navigazione. Questioni divenute ormai irrinunciabili per fornire certezza d’impresa la quale incide seriamente sull’organizzazione complessiva del modello turistico made in Italy, fiore all’occhiello del nostro Paese nel mondo.

Federbalneari Italia, conclude Maurelli, auspica che il Governo faccia presto quanto precisato sopra e si arrivi a definire subito un percorso condiviso con sindacati ed associazioni dell’industria turistica ricreativa e ricettiva come Federbalneari Italia.